Alla vigilia del terzo anniversario della scossa delle 4.04 del 20 maggio 2012, la prima violenta scossa che devastò la Bassa, sono oggi disponibili i dati principali della ricostruzione a tre anni dal sisma, disponibili anche sul sito della Regione nell’apposita sezione dedicata al sisma (http://regione.emilia-romagna.it/terremoto).A fare il punto, in una conferenza stampa oggi a Bologna, il presidente regionale e commissario per la ricostruzione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alla ricostruzione post-sisma, Palma Costi
I numeri
1 miliardo e 770 mila euro di contributi concessi per la ricostruzione di abitazioni e imprese, di cui 800 milioni già liquidati (535 milioni Mude, 250 Sfinge, 182 dalle Assicurazioni, per oltre 1 miliardo di liquidità complessiva immessa nel sistema). 9.439 pratiche attive lavorate presso Comuni e Regione (7.369 Mude, 2.070 Sfinge), il 60% delle quali (6.248) con ordinanze o decreti concessi. In particolare, 1 miliardo e 89 mila euro di contributi per la ricostruzione delle abitazioni, di cui oltre il 50% (535 milioni e 875 mila euro) liquidati; contributi approvati per il 70% dei progetti presentati (5.066 su 7.369).
682 milioni di euro per le imprese, un terzo dei quali liquidato (245 milioni); 2.070 richieste accettate, più della metà delle quali (1.182) con contributi assegnati.
15.800 abitazioni ripristinate, dove sono tornati a vivere oltre 25.000 cittadini. 4.645 nuclei familiari in assistenza che percepiscono un assegno, calati del 20% rispetto a maggio 2014 e del 71% rispetto ai 16 mila in assistenza subito dopo il sisma.
Nessuna multinazionale se ne è andata e molte hanno creato nuovi posti di lavoro: le unità produttive delle multinazionali presenti nel cratere sono aumentate (erano 38 nel 2008, oggi sono 42); tutte le casse integrazioni legate al sisma sono concluse.
Le risorse stanziate restano in larga parte sul territorio: nella ricostruzione degli edifici produttivi sono impegnate più di 3.300 imprese edili, il 70% delle quali emiliano-romagnole; percentuale che sale all’80% nel caso della ricostruzione di abitazioni ed esercizi commerciali.
536 milioni messi a disposizione dalla struttura commissariale per finanziare 935 interventi di ricostruzione e riparazione degli edifici pubblici e dei beni culturali danneggiati, tra i quali le chiese. Prosegue nei Comuni la pianificazione per la ricostruzione dei centri storici, con l’individuazione delle Umi (Unità minime di intervento) e la redazione di 24 Piani organici: dal bilancio regionale stanziati 11 milioni e 700 mila euro che si aggiungono a quelli destinati alle opere pubbliche e ai beni culturali.
410 Map (Modulo abitativo prefabbricato) rimasti sui 757 iniziali, che ospitano 1.288 persone, la metà rispetto al 2012, settecento in meno rispetto a un anno fa.
I numeri del terremoto del 2012
58 comuni interessati, di cui 4 capoluoghi. Nel cratere, formato da 33 comuni situati nella Pianura Padana emiliana compresa tra le province di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara, si produceva il 2% del Pil italiano
45.000 persone coinvolte
19.000 famiglie hanno lasciato le proprie abitazioni
16.000 famiglie hanno chiesto assistenza
14.000 edifici residenziali e 13.000 attività economiche danneggiate
1.500 edifici pubblici e strutture socio-sanitarie lesionate
Ricostruzione edifici privati
Sono 7.369 i progetti presentati ai Comuni (al 30 aprile 2015) per la ricostruzione degli edifici abitativi: di questi 5.066 (il 69%) hanno ottenuto l’ordinanza di concessione del contributo.
I contributi concessi ammontano a 1 miliardo e 89 milidi euro, dei quali la metà già erogata (535 milioni e 857 mila euro).
Gli edifici (finiti e in corso) contengono 20.933 unità immobiliari; di queste, 15.879 sono abitazioni principali e non principali e il restante 5.054 attività economiche (negozi, uffici, depositi e commercio).
I numeri complessivi della ricostruzione degli immobili comprendono 14.065 edifici, di cui: 2.803 finiti, 2.263 in corso (che insieme costituiscono il 36% del totale), 2.303 in istruttoria (16% del totale), 1.638 in fase di presentazione (12%) e oltre 5 mila prenotati (36%, dato in fase di aggiornamento).
Sono 2.610 le imprese impegnate nei cantieri aperti o completati, a cui vanno aggiunte le imprese subappaltatrici, l’80% delle quali con sede nella regione.
Sono 1.043 i tecnici impegnati nel coordinamento degli interventi di ricostruzione, che salgono a 2.414 considerando quelli coinvolti a vario titolo: il 3% dei tecnici detiene il 18% degli incarichi.
Rispetto a maggio 2014 i numeri sono incrementati di: 2.100 cambiali emesse, 700 milioni di euro di contributi concessi, 360 milioni di contributi erogati, 4.700 unità abitative (per 6.900 abitanti coinvolti) e 2.200 unità immobiliari ad uso produttivo, commercio, ufficio e deposito entrate nella procedura di contributo.