Il reparto di Ostetricia dell’Ospedale di Mirandola, dal 28 giugno, nel servizio notturno avrà a disposizione appena tre operatori, uno in meno rispetto a quanto accadeva nell’estate di un anno fa. E’ – secondo quanto riporta La Gazzetta di Modena – il contenuto di una circolare inviata all’Ospedale mirandolese direttamente dall’Ausl, scelta peraltro già osteggiata dai dirigenti e dal personale ospedaliero di Mirandola.
La riduzione dell’organico in servizio notturno proprio in un reparto particolare come Ostetricia – perché qui si tratta di parti e nascite, non certo programmabili con precisione, oltre che di prime ore di vita – riporta ovviamente in auge tutti i discorsi sulla concezione e sulle prospettive che l’Ausl ha per l’Ospedale di Mirandola, soprattutto a pochi mesi da un referendum che, per quanto non risolutivo, lascia capire che nella Bassa l’attenzione sull’Ospedale non è affatto marginale. Anche perché, con la riduzione del personale in servizio di notte ad Ostetricia, pare quasi si vogliano spingere le donne in attesa verso Carpi o Pieve di Coriano. Con il rischio, reale, di perdere in futuro il reparto a Mirandola.
“Presenteremo un’interrogazione per avere conferma che il taglio della OSS sia limitato ai mesi estivi e per conoscere i tempi per trasferire il reparto nella nuova struttura ed, in particolare, per ultimare gli ambulatori di ginecologia (verosimilmente l’unico lavoro rimasto prima di poter traslocare e tagliare il nastro del nuovo centro). È necessario fornire una struttura moderna e funzionale al centro nascita di Mirandola”: lo ha detto Antonio Platis, consigliere di opposizione a Mirandola.
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