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Sanità, la Lombardia si riorganizza e l’ospedale Pieve di Coriano rischia il depotenziamento

da | Giu 30, 2015 | Basso mantovano | 0 commenti

La giornata di ieri è stata importante per la riforma della sanità lombarda, con effetti significativi anche sull’Ospedale di Pieve di Coriano, che serve diversi cittadini dell’area nord modenese. Infatti, ieri pomeriggio in Commissione regionale III^ “Sanità e Politiche Sociali” a maggioranza ha votato il primo sì alla riforma del sistema sanitario della Regione Lombardia. In particolare, è stato approvato l’allegato che determina la nuova divisione territoriale della sanità lombarda.Per quanto riguarda il territorio mantovano è stata decisa la nascita di una sola Ats Val Padana (che comprende Mantova e Cremona) e per la costituzione di due Asst, quella di Mantova, la quale comprendente la provincia di Mantova ad eccezione del distretto Asl di Viadana, e quella di Cremona, la quale comprendente la provincia di Cremona e il distretto di Viadana. In sintesi il mantovano perde la zona del Viadanese (che eroga il 10% delle prestazioni dell’intera provincia) a favore di Cremona. I cittadini dell’Oglio-Po dovranno fare riferimento a Cremona per quanto riguarda i servizi territoriali quali i centri prelievi, visite ambulatoriali, assistenza domiciliare integrata.
Il testo di riforma è stato votato a maggioranza. Si sono espressi a favore Lega Nord, Lista Maroni e Ncd, astenuti Forza Italia e Fratelli d’Italia, Pd e M5Stelle non hanno partecipato al voto uscendo dall’aula. L’arrivo del provvedimento nell’aula consigliare è previsto per metà luglio. “Tale riorganizzazione, o meglio razionalizzazione, presenta sin da ora evidenti effetti negativi per il territorio mantovano -commenta Massimiliano Montagnini, capogruppo Pd alla Provincia di Mantova –  infatti, il rischio è che nel tempo il Presidio Ospedaliero di Pieve di Coriano venga depauperato di eccellenze come i reparti di ortopedia e chirurgia a favore di Mantova o di altri presidi Il rischio concreto è che diventi un presidio con solo letti di lunga degenza. Tutto ciò sarebbe inammissibile per un territorio a confine con due regioni importanti come il Veneto e l’Emilia – Romagna, per un presidio ospedaliero che riesce attirare migliaia di utenti provenienti dalle province limitrofe. C’è la necessità di alzare la voce e per questo, in accordo con alcuni sindaci del distretto di Ostiglia, mi sono attivato al fine di chiedere ai componenti della Commissione regionale “Sanità” di presentare un emendamento alla riforma sanitaria lombarda a tutela del presidio di Pieve. In tal senso ho già avuto la disponibilità dei consiglieri regionali mantovani, nei prossimi giorni lavorerò affinché questo consenso venga ampliato anche a consiglieri di altre province lombarde.Ora, l’obiettivo è quello di lavorare affinché il P.O. di Pieve diventi il primo presidio ospedaliero interregionale in Italia”.

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