Avrebbero gonfiato fatture per ottenere un contributo per la ricostruzione post-sisma maggiore del dovuto: le indagini della Guardia di Finanza hanno portato alla denuncia di 5 persone per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato e per emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Nei guai è finito un imprenditore di Cento che, scrive l’Ansa, con fatture false di un’impresa edile sconosciuta al fisco ha fatto figurare di aver sostenuto costi per il ripristino dei locali venendo ammesso a un contributo di oltre un milione per la ristrutturazione i un’azienda meccanica di Sant’Agostino: solo la metà era dovuta, l’altra metà irregolare.
Si tratterebbe della prima truffa scoperta a riguardare i fondi post terremoto. La Guardia di Finanza di Ferrara spiega che l’indagine “è stata svolta in piena collaborazione con la Regione Emilia Romagna e si inquadra nell’azione che la Gdf svolge quotidianamente a tutela del bilancio statale”. “Episodi come quello di oggi – dice Palma Costi, assessore regionale alla Ricostruzione post sisma – ci fanno capire che la nostra stella polare non deve essere la fretta o una rincorsa al facile consenso: quello che a volte viene additato come eccesso di burocrazia è in realtà un iter inevitabilmente complesso, sia per i beneficiari che per la Pubblica amministrazione, finalizzato però a garantire trasparenza, legalità ed equità. Al termine di questo doloroso percorso non un solo euro dovrà finire nelle tasche di chi non ne aveva diritto, né tantomeno dovrà perdersi nelle maglie della criminalità organizzata. Ben vengano quindi i controlli, anche noi stiamo facendo la nostra parte”.