È scattato l’allarme caldo per gli agricoltori modenesi. Se le alte temperature sono un problema per tutti in queste settimane, per chi lavora nei campi la questione è ancora e sempre più delicata, come spiega la presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi: «È sotto gli occhi di tutti che le condizioni climatiche stiano cambiando. Nel 2012 la siccità, nel 2014 le piogge e quest’anno di nuovo il caldo torrido, che sta provocando danni non solo alle produzioni agricole, ma anche alle produzioni zootecniche, sebbene le nostre imprese rispettino le norme per il benessere animale. Come Confagricoltura Modena ci stiamo muovendo per chiedere lo stato di calamità».
Una situazione che sta creando grosse difficoltà al lavoro degli imprenditori agricoli e che potrebbe avere ripercussioni nel portafoglio dei consumatori: «Il calo di produzione causato dalle alte temperature – prosegue Bergamaschi – porterà ad un aumento dei prezzi. Da parte della classe politica servirebbe maggiore sensibilità e attenzione al settore, in particolare predisponendo un quadro normativo orientato all’innovazione e alla ricerca. Il cambio del clima è un dato di fatto, bisogna cambiare mentalità e pensare ad un’agricoltura moderna, a partire da un migliore sfruttamento delle risorse idriche. Siamo ancora costretti a rincorrere le emergenze, in inverno per le troppe piogge, in estate per la siccità: solo attraverso la ricerca riusciremo a trovare sistemi efficaci per risolvere queste criticità».