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“Io, disabile, mi sento trattata peggio di un profugo. La politica ritrovi umanità”. Un appello da Finale Emilia

da | Lug 29, 2015 | In Primo Piano, Finale Emilia, Senza categoria | 0 commenti

L’appello arriva da Finale Emilia, dove Cristiana Casarini, 45 anni,  dipendente comunale, convive con la Atrofia Muscolare Spinale, malattia genetica progressiva e degenerativa. Il suo tipo, il II, compare fin dalla nascita e per questo vive in carrozzina. “I miei problemi però sono vasti e vanno dalla respirazione alla limitazione delle braccia. Ho bisogno di assistenza continua. Tutti vi diranno che però nonostante questo faccio mille cose: sono la segretaria del sindaco di Finale, volontaria presso Croce Rossa, Artinsieme, Cuciniamo con amore, ho scritto 3 libri”, racconta lei, che una sera ha scritto tutto d’un fiato questo appello rivolto alla politica.

Riceviamo e pubblichiamo.

 

Se amore avrai …

di Cristiana Casarini

Ama il tuo popolo

Non ho mai usato termini oltraggiosi o motivi per cui offendersi. Ho sempre cercato di proporre argomenti generali partendo dalla mia esperienza, per il desiderio di cambiamento universale, secondo ovviamente la mia prospettiva di vita.

Ho sempre voluto salvare il mondo, ed ora mi accorgo di non riuscire a salvare nemmeno me stessa o le persone a me care.

Questa volta cambio registro.

Qualcuno non gradirà il tema, qualcuno non gradirà il gergo, qualcuno non gradirà a prescindere ma il mio livello di rabbia è talmente alto da non farsi intimidire dai commenti altrui. In fondo viviamo in una democrazia e ciascuno è libero di esprimersi come vuole.

Dati del Viminale – Anno 2014

L’invasione degli clandestini costa al governo 55 milioni al mese, che vuol dire 2 milioni al giorno, 660 milioni all’anno. Questo solo per ospitarli nelle strutture d’accoglienza.

Sono 61.238 le persone accolte, numeri destinati a crescere vertiginosamente nel 2015.

Il Viminale stanzia 30 Euro al giorno per ospitarli. In alcuni casi, attraverso le associazioni che si prendono in carico i clandestini, lo stesso Ministero dell’Interno rimborsa fino ad 80 Euro a persona, per pasti, scheda telefonica, e il kit di prima emergenza (2 tute, alcune magliette, alcune mutande, spazzolino, dentifricio, bagnoschiuma e asciugamano). Il tempo medio perché una pratica venga evasa è di oltre un anno, con un dato a me incomprensibile: Roma ha una media di respingimento richiesta asilo del 36 %, Francoforte del 74%, Parigi dell’83%, Londra dell’82%. Ma se siamo l’Europa non dovremmo avere tutti le stesse regole con le quali vagliare le domande? E se così fosse la media non dovrebbe essere più o meno uguale?

Facciamo quindi un conto molto semplice. Mettiamo una media di costo di 50 Euro al giorno, per 365 giorni, e arriviamo alla cifra totale, per un solo clandestino, di 18,250 Euro all’anno.

Vediamo ora cosa spende lo stato per me all’anno.

Pensione d’invalidità invalidi civili totali: 9,36 Euro al giorno, per 13 mesi, soggetto a redditometro.

Indennità d’accompagnamento invalidi civili totali: 16,95 Euro al giorno per 12 mesi, non soggetto a redditometro.

Il totale di spesa dello Stato Italiano per me, disabile totale, con certificazione di handicap grave, è di 9.739,35 Euro all’anno.

Costo medio di una collaboratrice domestica in regola: 15 Euro all’ora, per minimo 3 ore al giorno, per 20 giorni, per un totale mensile di 900 Euro, per un totale annuo di 11.700 Euro.

Costo medio di una badante in regola: 1.300 Euro al mese pari a 16.900 Euro all’anno.

Sono anni che fuggo dalla discriminazione e dall’emarginazione, eppure il governo sceglie di dare albergo, vitto, contributi agli extracomunitari piuttosto che occuparsi delle persone come me, disabili, che necessitano di assistenza 24 ore su 24.

Ho lottato una vita per ottenere un minimo di dignità e adesso mi vedo superare da chi arriva qui, illegalmente, e pretende diritti dal mio governo, quello che ho pagato, che continuo a mantenere, che mi relega ad una pensione da miseria ed un accompagnamento che non può coprire circa il 50% delle spese di una badante, che non abbatte le barriere architettoniche e culturali, che riduce gli insegnanti di sostegno a poche ore settimanali, che non concede a mia madre una pensione dopo che per 30 anni si è occupata di me facendo risparmiare gli oneri di un servizio pubblico (istituto, centro specializzato, ecc), che non preserva il posto di lavoro di mio marito, non gli dà l’inabilità lavorativa o l’invalidità nonostante le molte malattie, che mi fa pagare l’eccesso se la carrozzina che è adeguata alla mia postura e limitatezza fisica eccede dalla cifra standard dell’Asl …

Questo è amare il proprio popolo? Questa è solidarietà? O forse io non sono parte del popolo italiano? O forse mi devo tingere la faccia di scuro, tendere la mano tremante e mettermi sugli scogli perché mi venga riservata attenzione? O forse mi devo far chiamare “poverina” per vedere rispettata la mia dignità di persona con disabilità? O forse dovrei entrare in politica, così avrei uno stipendio da nababbo, un vitalizio perenne, una casa a Roma a 7 euro al mese, un autista, una macchina blu attrezzata, farei assumere mio marito a Montecitorio per la modica cifra mensile di 10.000 Euro, darei la pensione a mia madre, avrei pasti a pochi centesimi, parrucchiere gratis, giornale gratis, eventuali multe cancellate …

Sì, forse dovrei entrare in politica. Ci ho provato, e non per i privilegi ma perché ci credevo. Sono troppo scomoda, troppo tosta, troppo indipendente per piacere alle menti pensanti, alle poltrone incollate.

Se amore avrai … sii solidale, ma che sia solidarietà vera.

Se amore avrai … abbi rispetto per la dignità delle persone, ma che sia rispetto autentico.

Se amore avrai … non confondere bontà con buonismo.

Se amore avrai … non nasconderti dietro alla politica per apparire in televisione, sui giornali, per avere un milione di mi piace su Facebook o Twitter, fai semplicemente il tuo dovere … e fallo in silenzio.

Se amore avrai … smetti di parlare e agisci, come se l’ultimo del popolo che stai governando fossi tu.

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