Italiani popolo di inventori, o come si direbbe oggi, di “innovatori”, visto che dopo due anni e mezzo dalla creazione di questa nuova tipologia di impresa sono già 4.249 le società fondate con l’obiettivo di “sviluppare o commercializzare prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico”. La regione Emilia Romagna, con 503 startup, è al secondo posto dopo la Lombardia, e la provincia di Modena primeggia: con 111 startup innovative, è la sesta in Italia e seconda in regione dopo Bologna. La quota percentuale sul totale nazionale è del 2,61% mentre in regione si attesta sul 22,07%, ovvero più di una impresa su cinque ha sede nella nostra provincia.
Questo in sintesi è quanto emerge dagli ultimi dati (al 6/7/2015) elaborati dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio su dati Infocamere.
Guardando alla distribuzione settoriale emerge che la maggior parte delle startup è attiva nel terziario (n. 81) mentre le restanti 30 appartengono al settore industriale. Per quanto concerne le prime, il gruppo più numeroso è quello delle società di software e consulenza informatica (n. 35) seguito dalle società che svolgono attività di ricerca scientifica e sviluppo (n. 16). Tra le imprese della manifattura, 9 producono computer e altri apparecchi elettronici e 7 si occupano di macchine e apparecchi elettronici.
La percentuale di startup innovative sul totale delle società di capitali è dello 0,53% ovvero una ogni 200 circa. La quasi totalità di queste imprese a Modena ha un capitale inferiore ai 50 mila euro. La loro distribuzione per classi di capitale è concentrata nella classe da 5 a 10 mila euro (con 54 startup), secondariamente in quella da 10 a 50 mila euro (n. 28) e in quella da 1 a 5 mila euro (n. 17). Questo a dimostrazione che per fare innovazione si può partire anche con pochi mezzi.
Il trend è in crescita: nel 2013 nel Registro Imprese di Modena si sono iscritte 22 startup, nel 2014 le nuove iscrizioni sono praticamente raddoppiate, 43 unità, mentre nel primo semestre dell’anno siamo già a quota 23 nate.
La crisi non sembra pertanto frenare la voglia di fare impresa, soprattutto nel settore dell’innovazione sul quale anzi è auspicabile puntare per avere maggiori possibilità di successo.
GRADUATORIA PROVINCIALE STARTUP INNOVATIVE | ||||
PRIME DIECI PROVINCE IN ITALIA – DATI AL 6/7/2015 | ||||
POSIZIONE | PROVINCIA |
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QUOTA % SU ITALIA | |
1 | MILANO | 612 | 14,40 | |
2 | ROMA | 364 | 8,57 | |
3 | TORINO | 227 | 5,34 | |
4 | BOLOGNA | 138 | 3,25 | |
5 | NAPOLI | 126 | 2,97 | |
6 | MODENA | 111 | 2,61 | |
7 | FIRENZE | 105 | 2,47 | |
8 | TRENTO | 103 | 2,42 | |
9 | PADOVA | 89 | 2,09 | |
10 | BARI | 85 | 2,00 | |
TOTALE ITALIA | 4249 | 100,00 |
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LE STARTUP INNOVATIVE
Le startup innovative sono società di capitali nuove o attive da meno di 5 anni, che rispondono a determinati requisiti e hanno come oggetto lo “sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico”. Questa nuova tipologia imprenditoriale, a cui è dedicata una sezione speciale del Registro Imprese, è normata dal Decreto-legge n. 179/2012. Tra i requisiti che l’impresa deve possedere vi è il fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro.
In favore delle startup innovative è prevista una ampia gamma di agevolazioni burocratiche e fiscali, una gestione societaria flessibile; una disciplina del lavoro tagliata su misura; piani di incentivazione in equity; crowdfunding; facilitazioni nell’accesso al credito bancario; incentivi fiscali all’investimento.
Ulteriori informazioni e statistiche sono disponibili sul portale http://startup.registroimprese.it/ realizzato dalle Camere di commercio italiane tramite Infocamere e in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico.