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Ospedale Mirandola, i referendari di Cavezzo: “Si estenda il processo partecipativo a tutti i comuni, ma la proposta va avanti”

da | Lug 30, 2015 | Cavezzo, Salute | 0 commenti

Il comitato ”Partecipazione e Diritto alla Salute” di Cavezzo, attraverso le parole del presidente Franco Gavioli, replica ai rilievi della maggioranza consiliare (il gruppo Cavezzo Bene Comune) che, nel merito della proposta referendaria del comitato, l’aveva bollata come utile solo a “chiedere un percorso partecipato che comunque si farà lo stesso, peraltro prima dello svolgersi del referendum. Così i cittadini contribuenti si troverebbero a sostenere il costo di due percorsi partecipativi e un referendum”. Questa la replica del comitato ”Partecipazione e Diritto alla Salute”:

“Abbiamo letto con perplessità le dichiarazioni del gruppo consigliare Cavezzo Bene Comune, riprese anche dal Sindaco Lisa Luppi sul proprio profilo Facebook, in merito alla richiesta di fermare l’istanza referendaria (qui il link, ndr) promossa dal nostro comitato a Cavezzo per richiedere, come a Mirandola, l’apertura di un processo partecipativo che veda coinvolti i cittadini nella valutazione del futuro dell’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola.
Anche se abbiamo apprezzato che la mozione votata il 20 luglio nel Consiglio Comunale di Cavezzo sul tema ospedale abbia trovato l’unanimità di tutti i gruppi consigliari, segno che il destino dell’ospedale di Mirandola sta indubbiamente a cuore a tutta la rappresentanza politica del nostro paese, vogliamo essere sicuri che il processo partecipativo proposto coinvolga davvero i cittadini con la massima serenità, raccogliendo con serietà tutte le criticità che vengono segnalate dagli utenti dell’ospedale e del sistema sanitario che è stato creato dal PAL 2011 e che si è tradotto in grosse difficoltà quotidiane, soprattutto vissute in termini di tempi e costi, per chi ha bisogno a qualsiasi titolo di assistenza ospedaliera. Inoltre, l’esito del processo partecipativo dovrà avere un effetto concreto anche sul nuovo PAL per essere veramente efficace e per questo l’impegno richiesto alle Amministrazioni Locali sarà veramente consistente.
Per questo, sfruttando i tempi tecnici della pratica referendaria che renderanno possibile il referendum ed effettive le relative spese per le casse comunali solamente nel 2016, pensiamo che sia logico e indiscutibile che la procedura per il referendum rimanga aperta parallelamente al processo partecipativo proposto dal Sindaco Luppi promesso entro la fine del 2015. Vogliamo ricordare anche al Sindaco Luppi che il processo partecipativo non sarà efficace se realizzato solo a Cavezzo; ma dovrà coinvolgere seriamente tutti i Comuni dei Sindaci dell’Area Nord, che si troveranno presto a dover firmare il nuovo PAL con ulteriori modifiche e riduzioni all’operatività dell’ospedale di Mirandola così come previsto dai nuovi parametri ospedalieri nazionali, che per un bacino di utenza di soli 80mila abitanti prevede l’esistenza esclusivamente dei reparti di Medicina Generale e Lungodegenza, i quali, con l’aggiunta dell’Hospice, trasformerebbero il Santa Maria Bianca in un luogo di attesa e non di cura.
Se il Sindaco Luppi ritiene di poter convincere tutti i colleghi Sindaci dell’UCMAN a intraprendere un processo partecipativo degno di questo nome, e non certo come quello che abbiamo visto fino adesso con le iniziative messe in pista dal Sindaco Benatti a Mirandola, allora vedrà che a tempo debito il nostro comitato sarà in grado di darle ragione”.

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