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Cavezzo, i referendari: “Proporremo alla Giunta i macro-temi su cui lavorare”

da | Ago 5, 2015 | Cavezzo, Salute | 0 commenti

Prosegue, a Cavezzo, il botta e risposta sul referendum proposto dal comitato ‘Partecipazione e diritto alla salute’. Dopo la replica della Giunta, arriva la risposta di Franco Gavioli, presidente del comitato.

“Non passa giorno in cui non si leggano sui media (carta stampata o internet) affermazioni della Giunta del nostro Comune (prima il Sindaco Luppi, poi il vicesindaco Lodi e infine l’assessore Viaggi) in cui si tende a screditare la richiesta del Comitato ‘Partecipazione e Diritto alla Salute‘ di Cavezzo per un referendum cittadino al fine di ottenere un percorso partecipativo sul futuro dell’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola.
Se a Cavezzo si è istituito un Comitato Referendario per un tema, quello della Sanità, di ampia portata ed interesse, il messaggio ci sembra chiaro: tutti i cittadini, indipendentemente dalle etichette che sono state a loro affibbiate proprio dalla Giunta, chiedono ascolto e soluzioni efficaci in merito ai problemi che l’attuale sistema sanitario locale sta creando sulla popolazione. Richiedere un referendum è un’azione che vuole sottolineare in termini numerici la forza dell’impatto sui cittadini dell’Area Nord di scelte fatte sempre e solo “altrove” e senza che le Amministrazioni locali, ponendosi al fianco dei propri cittadini, abbiano mai protestato nei confronti della Regione.
Metteremo molto volentieri alla prova la volontà della Giunta Luppi di evitare un referendum e i relativi costi, sicuri che accetteranno di buon grado il percorso partecipativo che verrà da noi proposto alla Commissione Socio-Assistenziale del Comune appena possibile, dove indicheremo i macro-temi su cui lavorare e le modalità di coinvolgimento della popolazione; percorso che vogliamo portare avanti ad ogni costo.
Piuttosto si adoperino, quelli della Giunta Luppi, a convincere i colleghi degli altri Comuni, Mirandola in testa, che un percorso partecipativo degno di questo nome, che coinvolga concretamente i cittadini nell’individuazione delle problematiche e di proposte di soluzione, è l’unica strada percorribile dall’intera Area Nord, se si vogliono evitare le spese referendarie”.

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