Dopo la consegna delle firme per il referendum sull’Ospedale, il sindaco di Mirandola, Maino Benatti, interviene per ribadire la propria posizione su una consultazione che di fatto – dice – non servirà a nulla. «Con il referendum promosso dal Comitato e dalle opposizioni, i cittadini di Mirandola non saranno chiamati ad esprimersi sul futuro dell’Ospedale di Mirandola – sono le parole di Benatti – ma si chiederà alla Giunta di avviare un percorso partecipativo, che è esattamente quello che stiamo già facendo, senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini, come invece vuole fare chi propone il referendum. Ancora una volta, qualcuno tenta di gettare fumo negli occhi dei mirandolesi.
La realtà è che nessuno vuole chiudere l’Ospedale e che il referendum (che è consultivo e su una materia che non dipende dal Comune) è inutile e dannoso. Inutile perché da qui alla fine di ottobre la Giunta ha avviato un percorso partecipato vero, con assemblee pubbliche, incontri con gli operatori, diffusione di informazioni attraverso una pluralità di canali e raccolta di opinioni, sollecitazioni, critiche e osservazioni dai cittadini, di cui verrà fatta opportuna divulgazione. Ma il referendum è anche dannoso, perché si può arrivare allo stesso identico risultato senza far spendere ai cittadini i 60 mila euro necessari alle operazioni di voto.
L’Ospedale di Mirandola deve essere ulteriormente qualificato e arricchito con nuovi servizi ed organizzato in modo da rispondere alle esigenze dei pazienti di oggi e di domani, non guardando indietro, a prima del 2012. Così ci chiedono i cittadini, i medici, gli operatori sanitari e le associazioni. Mentre qualcuno si diverte ad agitare lo spettro della chiusura, giocando sulle paure dei cittadini, noi intanto lavoriamo.
Chiediamo alla Regione di farsi garante della riqualificazione del “Santa Maria Bianca”, a cominciare dai prossimi interventi. Il punto nascita sarà inaugurato in autunno; si completano i lavori per la ricostruzione attivando spazi per la lungodegenza e per la casa della salute; si va avanti con la costruzione dell’Hospice; si valorizzerà la struttura di Citopatologia; si specializza ulteriormente la chirurgia ortopedica; c’è la disponibilità a verificare, da parte della regione, la fattibilità di un ospedale unico tra Carpi e Mirandola; saranno attivati diversi interventi per accorciare le liste d’attesa; a mesi si inaugurerà la nuova sede dell’Avis. Il tutto mantenendo un filo diretto con la cittadinanza, che potrà esprimere ampiamente il suo punto di vista. Le chiacchiere le lasciamo agli altri».
Ospedale, consegnate le firme per il referendum. Benatti: “E’ fumo negli occhi dei mirandolesi”
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