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Sua Maestà il Parmigiano, che storia! Se ne discute in un convegno

da | Ago 4, 2015 | Curiosità | 0 commenti

La filiera di produzione del Parmigiano Reggiano e la sua profonda relazione con il territorio saranno al centro dell’appuntamento organizzato per domani, mercoledì 5 agosto, presso il “Tinello letterario” della Palazzina Vigarani a partire dalle ore 20 dal C.U.P. (Comitato Unico delle Professioni intellettuali) di Modena e dalla Commissione Pari Opportunità del C.U.P. nell’ambito della rassegna “I Giardini del Gusto e delle Arti”. L’incontro ha per titolo “La zootecnia da latte: legame indissolubile con il territorio” e sarà a cura di Franco Ghelfi, dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Modena.

 

Partendo dall’assonanza lessicale tra “foraggio” e “formaggio”, Ghelfi affronterà il tema della zootecnia da latte illustrando lo stretto rapporto esistente tra zona di produzione e qualità del Parmigiano Reggiano, eccellenza alimentare dell’Emilia-Romagna nonché ambasciatore del buon gusto italiano nel mondo. Come noto, nella nostra regione si trovano in grande quantità allevamenti di bovini da latte che danno lavoro a numerose industrie di trasformazione, facendo di questo settore uno dei capisaldi dell’economia regionale. L’elevata specializzazione produttiva ed il livello di assoluta qualità raggiunto da tutti gli attori della filiera del Parmigiano Reggiano ne fanno un protagonista assoluto sulle tavole italiane ed internazionali: tutto questo, però, parte dal territorio di produzione, unico ed inimitabile così come il formaggio che vi si produce.

 

“Sembra impossibile – afferma Ghelfi – eppure è vero: anche quando si è tentato di esportare la filiera produttiva del Parmigiano Reggiano all’estero (portandovi le mucche da latte, i foraggi, gli stessi casari) non si è mai riusciti a produrre lo stesso tipo di formaggio che si ottiene qui. Non tutti sanno che il motivo per cui esistono infiniti tipi di formaggi – pur partendo sempre dallo stesso tipo di latte – è dovuto al fatto che nel processo di trasformazione vengono aggiunti fermenti capaci di indirizzare i processi biochimici in direzioni diverse, ottenendo così prodotti diversi. Ebbene, per quanto riguarda il Parmigiano Reggiano non è così: non viene aggiunto nessun tipo di fermento, perché tali micro organismi si trovano nell’ambiente, nel terreno, nell’aria, nei foraggi… Le nostre mucche da latte mangiano prevalentemente il foraggio del territorio in cui sono allevate, ed il loro letame dà un insostituibile contributo al miglioramento continuo della fertilità del suolo, in una catena virtuosa che non è stato – ancora – possibile riprodurre in nessun altro luogo al mondo. Il nostro territorio, il nostro ambiente sono unici al mondo, come unici sono i prodotti che ne derivano”.

 

L’incontro sarà introdotto da Pietro Natale Capitani, Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Modena, ed è inoltre previsto un saluto istituzionale da parte di Pietro Balugani (Presidente del C.U.P.) e Mirella Guicciardi (Coordinatrice C.P.O.).

 

Al termine verrà offerto a tutti i partecipanti un assaggio gratuito di Parmigiano Reggiano, a cura dell’azienda agricola “Emilia” di Spilamberto.

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