E’ stata presentata ieri a Massa Finalese, nell’ambito della Sagra di Rivara, la nuova polivalente finanziata da Prosolidar onlus e i cui lavori inizieranno entro la fine dell’anno. Sul palco tra gli altri, oltre al sindaco di Finale, Fernando Ferioli, e al presidente del ComitatoSagra di Rivara, Domenico Rossi, anche Ferdinando Giglio, segretario generale di Prosolidar onlus, e Giulia Di Viesti, presidente provinciale del sindacato bancario Fabi e vero e proprio trait d’union fra Prosolidar e il Comitato che ha proposto il progetto.
COS’E’ PROSOLIDAR. “Prosolidar è una fondazione onlus che nasce in ambiente bancario – spiega Ferdinando Giglio – partecipata pariteticamente da quasi tutti i lavoratori bancari e le aziende di credito. Il meccanismo è semplice e poco oneroso, gioca sulla quantità: i lavoratori bancari contribuiscono con un versamento di 6 euro l’anno, dall’altra parte gli istituti contribuiscono raddoppiando il contributo dei donatori; questo signfica che con pochissimo si può fare moltissimo, perché noi gestiamo in questo modo ogni anno circa 2 milioni di euro. Noi operiamo in tutto il mondo, a fronte di tragici eventi come quello che ha colpito l’Emilia, anche con raccolte ad hoc tra i lavoratori. Così, volendo finanziare un progetto in quest’area, ci siamo rivolti al comitato regionale Abi e alle organizzazioni sindacali bancarie locali affinché ci facessero pervenire i progetti più interessanti. Abbiamo selezionato quello che presentiamo stasera. La soddisfazione personale e di tutta Prosolidar è enorme”.
OPPORTUNITA’. “Uno dei fattori più rilevanti è la collaborazione della pubblica amministrazione”, sottolinea Giglio, e Ferioli prende la palla al balzo: “Lo scorso dicembre il Comitato Sagra di Rivara, è venuto in Comune a mettermi al corrente del progetto, dicendo appunto che, per realizzarlo, avevano necessità di collaborazione da parte di un’amminsitrazione pubblica. A quel punto avevo davanti a me una fondazione e un’associazione con un progetto su un’area che, purtroppo, aveva perso la propria identità e le proprie strutture a causa del sisma. Questo era un progetto di ricostruzione: a quel punto contava che si creasse un modello di gestione perché, se come amministrazione potevamo dire di sì, non potevamo rischiare di avere problemi di utilizzo, senza sapere insomma cosa metterci dentro. Lì nasce qualcosa e nasce dal basso: abbiamo fatto riunioni a Massa con le associazioni, eravamo tanti, e lì abbiamo iniziato a pensare a cosa fare di questa struttura, ed è nato un percorso partecipato dal quale è uscita una struttura con più scopi e che può essere utilizzata sempre. La comunità ha bisogno di questa struttura. Non spaventiamoci davanti a voci senza fondamento di chi crede che ci sia sempre qualcosa dietro quando qualcuno dona: questa è un’ottima occasione che abbiamo colto al volo”.
“La forza del nostro progetto – racconta Domenico Rossi, presidente del Comitato Sagra Rivara – è il suo essere un contenitore capace di coinvolgere associazioni dedicate a diverse fasce di età. L’idea era dare qualcosa alla comunità: le attività sono tante e coinvolgono tutta la popolazione. E questo era il nostro obiettivo quando abbiamo creato il progetto”. Com’è arrivato il progetto a Massa? Rossi lascia da parte qualsiasi tipo di polemica: “In molti si chiederanno come mai qui e non nel Comune di San Felice, visto che noi siamo di Rivara. Abbiamo tentato di proporre la struttura a Rivara, ma non ci sono stati i presupposti: già altri progetti erano presenti e, per evitare doppioni, si è aperta la possibilità di Massa. Sono state coinvolte altre persone e altre associazioni, ma l’idea di dare qualcosa alla comunità è rimasta e lo spirito è il medesimo”.
LE ASSOCIAZIONI. Oltre al Comitato Sagra Rivara, sono coinvolte numerose associazioni massesi che utilizzeranno la struttura e faranno parte del comitato di gestione: la Asd Massese, IdeAttiva, Riverside e 77 Fate, ma la struttura permetterà anche di dare una location definitiva anche alla storica Sagra dell’Anatra di Massa Finalese, da anni uno dei vanti della frazione che, recentemente, aveva dovuto affrontare più di un problema.
LA PRESENTAZIONE (1^ parte)
LA PRESENTAZIONE (2^ parte)
IL PROGETTO. “Particolare attenzione – spiega l’architetto Irene Esposito – è stata data al tema del risparmio energetico: l’edificio è pensato e progettato per essere in classe A, sostenibile economicamente grazie ai pannelli fotovoltaici, collegati ad un accumulo, progettati in modo tale da rendere autosufficiente l’intera struttura, ad esclusione della cucina che ha altri picchi di consumo. Per quanto riguarda gli spazi, tutti pensati per essere multiuso, la zona ingresso, visibile dalla vetrata, si apre verso il centro del paese e funge da una zona hall, dalla quale si accede alla ludoteca, alla sala polivalente e alla cucina. La sala polivalente, lo spazio più ampio, ha ampie vetrate che ne consentono l’utilizzo sia in estate che in inverno e può essere utilizzata per diversi scopi, per le sagre come per le conferenze, così come la cucina – pensata anche per le esigenze della protezione civile in caso di nuove emergenza – che potrà ospitare anche dei corsi. La sala di incisione, insonorizzata, ha un ingresso autonomo rispetto al resto della struttura. C’è poi una copertura esterna all’edificio, che permette di svolgere attività all’aperto, ma nello stesso tempo al coperto, per l’allenamento sportivo o per il gioco dei bambini. L’obiettivo è usare la struttura per tutto l’anno, in maniera intensiva.
L’AFFIDAMENTO DEI LAVORI E I LAVORI. Ancora Esposito: “Per garantire la trasparenza della procedura di affidamento dei lavori, si è scelto di fare una gara e nominare una commissione giudicatrice, che sarà formata da professionisti aderenti all’associazione Libera. Tutte le associazioni hanno condiviso la volontà di rendere il più trasparente possibile l’aggiudicazione dei lavori. Per quanto riguarda i lavori in sé, si concentreranno in tre stralci: il primo riguarderà i 600 metri quadri della polivalente, il secondo stralcio consiste nella realizzazione dellìimpianto fotovoltaico, mentre il terzo stralcio è rappresentato dalla pensilina esterna, in acciaio e vetro, e dal magazzino di circa 40 metri quadrati”.
LE TAVOLE DEL PROGETTO (FOTOGALLERY)
LA PRESENTAZIONE (3^ parte)
LA PRESENTAZIONE (4^ parte)
LA FOTOGALLERY DELLA PRESENTAZIONE