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La resilienza? Non è roba da Comuni alluvionati. Almeno per la Regione

da | Set 1, 2015 | Bomporto, Bastiglia | 0 commenti

“La Regione rimedi al più presto all’esclusione dei comuni modenesi colpiti dall’alluvione del 2014 dal progetto per la resilienza. Visto che la Giunta in questi mesi ha speso fiumi di parole per ribadire la centralità del nodo idraulico di Modena vorremmo capire quali sono le ragioni che hanno portato a questa incredibile esclusione”.

Giulia Gibertoni, capogruppo regionale del M5S, ha presentato una interrogazione alla Giunta sul caso del progetto europeo Life Primes, del quale la Regione Emilia-Romagna è capofila, destinato a prevenire il rischio di alluvioni rendendo le comunità resilienti. Nonostante l’alluvione che colpì la provincia di Modena nel gennaio dello scorso anno però i Comuni che ruotano attorno al nodo idraulico modenese non sono stati previsti nel progetto, suscitando perplessità e proteste. “Il sindaco di Bomporto, commentando la notizia di questa incredibile esclusione, ha affermato che la decisione finale spettava alla Regione – spiega Giulia Gibertoni – Adesso vorremmo capire da Bonaccini e dalla sua Giunta quali sono state le motivazioni che hanno portato ad escludere comunità come quella di Bastiglia e Bomporto. Visto che si trattava di un progetto europeo finanziato con fondi pubblici pensavamo che territori così duramente colpiti da un alluvione che ancora oggi fa pagare le sue conseguenze avessero tutto il diritto di essere inclusi in un percorso del genere. In questi mesi la Regione ha ribadito in più di un’occasione a parole il ruolo centrale del nodo idraulico di Modena, ma alla prima prova dei fatti fa finta di non ricordarsene. A questo punto, come cittadini, pretendiamo delle spiegazioni”. Per la capogruppo M5S, inoltre, una volta accertato l’errore da parte dell’amministrazione regionale, ci sono tutti i margini per riparare al danno, comprendendo anche i comuni modenesi all’interno del progetto Life Primes. “La Regione ha il dovere di mettere una pezza a questa situazione – conclude Gibertoni – Le modifiche in corso d’opera sono consentite dalla normativa e quindi possibili, basta concordarle con la Commissione Europea. Ed è proprio quello che ci aspettiamo che avvenga già a partire dalle prossime settimane”.

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