Arriva direttamente dall’Arcidiocesi di Modena e Nonantola un rissunto dell’omelia che monsignor Lino Pizzi, il sanfeliciano (rivarese, per la precisione) vescovo di Forlì, sull’ordinazione del nuovo vescovo di Modena e Nonantola Erio Castellucci.
Mons. Pizzi all’inizio della celebrazione ha ringraziato il Cardinale Caffarra e gli altri vescovi presenti, insieme alle autorità civili e militari. Le letture della celebrazione sono state scelte dallo stesso don Erio Castellucci. Dal profeta Geremia la prima lettura, dalla seconda lettera ai Corinzi la seconda, il brano “siamo i collaboratori della vostra gioia”, da cui il vescovo ha scelto il motto; il vangelo secondo Matteo. Don Erio Castellucci è stato poi presentato per ricevere l’ordinazione episcopale da mons. Giacomo Morandi, che ha letto anche il mandato di Papa Francesco.
“Siano rese grazie a dio che ci concede di celebrare l’ordinazione episcopale di don Erio, e ringrazio don Erio che ha voluto che fossi io ad ordinarlo vescovo. Non ci avevo pensato, tantomeno a ordinare il nuovo arcivescovo di Modena-Nonantola. La missione che Gesù ha affidato ai suoi apostoli era di andare, predicare il Vangelo, annunciare la buona novella, fare discepoli tutte le genti. Il Vescovo è chiamato a essere fondamento di questo ministero, nella fede e nella carità, una grande responsabilità messa sulle spalle di don Erio. E’ un servizio a Cristo, al suo vangelo, ai fratelli e alla comunità ecclesiale. Vieni configurato a Cristo buon pastore, sposo e maestro, sarai dedicato al servizio della parola e dei sacramenti e come padre e pastore e guiderai la cheisa di Modena-Nonantola. La lettura del profeta Geremia ?sono giovane e non so parlare? tu non sei giovanissimo e sai parlare, conosciamo la tua intelligenza. ma ti chiedi ‘Chi sono io per assumere una responsabilità così grande?’. Ma confidiamo nel Signore e nella sua forza per essere annunciatori della gioia del Vangelo. Ti sarà consegnato il libro del Vangeli, avrai il primo annunciatore della Parola nella diocesi di Modena-Nonantola. Sarai unto con il santo Crisma, come nel Battesimo, nella Cresima e nell’ordinazione presbiterale: sei chiamato ad essere collaboratore della gioia della diocesi di Modena, ma si è vescovi per la chiesa intera. Una responsabilità grande: oggi assumi ulteriormente questo impegno di farti servo con Cristo, per i fratelli, servo del Vangelo. Ti sarà consegnato l’anello episcopale: è il segno del legame che ti unisce prima di tutto a Cristo, come pastore della Chiesa di Modena-Nonantola, che ti lega ai tuoi fratelli. Riceverai la mitria, un segno che è richiamo a guardare avanti e confidare nel signore, ad andare con la sua grazia verso di lui insieme al tuo popolo. Riceverai il pastorale, che rimanda all’immagine di Cristo buon pastore che dona la sua vita per il suo gregge e conduce il suo popolo nella fede e nell’autorità. Il servizio che facciamo al Vangelo per il bene dei fratelli. Modenesi, accoglietelo bene, vogliategli bene e ringraziate il signore perchè ricevete un degno ministro del vangelo, un buon pastore. Devo confessare che per me questo è un momento di gioia e mestizia insieme. nel presentarti alla Congregazione dei vescovi avevo un duplice sentimento: conosco le tue doti ed è una scelta bella, ma nello stesso tempo non vorrei perderti. Sei donato alla chiesa di Modena-Nonantola, entri a far parte del collegio dei vescovi. All’annuncio del Papa non ho nascosto il rincrescimento, e mi sono permesso di chiedere che tu fossi inviato a Modena: oggi siamo qui per questo. Come chiesa di Forlì-Bertinoro ti accompagniamo con la stima l’affetto e la preghiera.
Abbiamo avuto occasione di rallegrarci per il tuo apporto teologico e pastorale. sei sempre figlio di questa terra e di questa chiesa. Eri un parroco felice, hai detto al Papa e io ti auguro di essere a Modena un vescovo felice, con l’aiuto dei confratelli, dei sacerdoti e dei laici che ti attendono con molta trepidazione. Li guiderai con quella competenza che tu sai e tu hai. Noi sentiremo la tua mancanza, non sei lontano: cari modenesi, non pretendete di tenerlo sempre tutto per voi”.