“È l’operazione di politica industriale più importante che Finale Emilia ha ospitato negli ultimi 25 anni”. Così l’assessore alle Attività Produttive, Angelo d’Aiello commenta l’iniziativa che il Gruppo SAG ha fortemente voluto trovasse sede proprio nel territorio finalese, anche per il supporto che l’amministrazione è stata in grado di fornire in tutto il percorso di definizione e messa a punto di un progetto molto articolato che incentiva lo sviluppo economico locale. “È il risultato – aggiunge d’Aiello – di un lavoro durato oltre 2 anni e mezzo, che ha visto numerosi passaggi sia in sedi istituzionali che in ambiti tecnici e sindacali. Un risultato frutto dello spirito collaborativo che azienda, istituzioni e forze sindacali hanno saputo mettere in campo per il rilancio di Finale e della sua occupazione”.
Capace di resistere alla grande crisi industriale iniziata nel 2008 e di superare brillantemente il terremoto del 2012, il Gruppo SAG è una realtà industriale in progressiva espansione che ha tre grandi progetti in corso di realizzazione, due dei quali riguardano proprio il territorio di Finale Emilia.
Il primo è il salvataggio del marchio Ansa Marmitte e, soprattutto, del posto di lavoro degli 85 dipendenti che si trovavano da tempo in contratto di solidarietà. Un’operazione significativa anche per l’immagine prestigiosa del marchio Ansa, al cui rilancio tecnico-commerciale sono rivolti grandi investimenti in macchinari e tecnologie per elevare gli standard qualitativi necessari ad affrontare mercati sempre più esigenti e competitivi. A sostegno di questo progetto è iniziata da alcuni mesi la costruzione di un nuovo stabilimento di circa 7.000 metri quadrati che sarà ultimato a breve.
Il secondo è probabilmente il più significativo per l’impatto economico e sociale che avrà a Finale Emilia e nei territori limitrofi. Nella stessa area in cui sorge lo stabilimento Ansa, nel polo industriale di Finale Emilia, è iniziata la costruzione di un nuovo stabilimento di circa 17.000 metri quadrati di superficie all’interno del quale opererà la newco UNIFER NAVALE che costruirà tubazioni per il settore navale e petrolchimico. Si tratta di una nuova realtà industriale, unica nel suo settore di riferimento per grandezza e tecnologia. La capacità di fornire la qualità migliore di questi prodotti a un livello di prezzo assolutamente competitivo assicurerà a UNIFER NAVALE la possibilità di creare sviluppo nel territorio e offrire nuove opportunità di lavoro: a regime gli occupati della nuova azienda saranno 120-130. “Determinante nello sviluppo di questo progetto – aggiunge d’Aiello – è stato il lavoro di relazione con l’assessore regionale alle Attività Produttive, Palma Costi, e la collaborazione con tutto lo staff di Sfinge, attraverso il quale sono passate le richieste di contributo e finanziamento post-terremoto. In questo caso, come in altri, il sistema Sfinge ha dimostrato di essere una valida sponda per l’attivazione di meccanismi virtuosi di riqualificazione e rilancio industriale. Per quanto riguarda l’occupazione, come amministrazione siamo già al lavoro, sempre con la Regione, per individuare percorsi di formazione adeguati alla costruzione di figure professionali che possano soddisfare i requisiti di specializzazione richiesti dall’azienda”.
Con il terzo progetto – che non riguarda il nostro territorio, ma la costruzione di un nuovo stabilimento a Cotignola nel ravennate – il Gruppo SAG arriverà ad avere oltre mille dipendenti, con una leadership internazionale e una gamma di prodotti e tecnologie altamente all’avanguardia, frutto di una scommessa con il mercato. Una scommessa che è risultata vincente, nonostante i momenti particolarmente difficili, soprattutto grazie all’entusiasmo e alla passione di Walter Zini (CEO di SAG GROUP e azionista di maggioranza del gruppo) e Andrea Morville (CEO di Sagom Tubi), continuamente alla ricerca di novità in grado di assicurare crescita, sviluppo e innovazione alle aziende del gruppo.
“Con il rilancio di Ansa e la nascita di UNIFER NAVALE – conclude l’assessore d’Aiello – si aggiungono due tasselli che confermano i risultati della politica industriale promossa dalla Giunta Ferioli. Si vanno infatti ad aggiungere agli ampliamenti di Cigaimpianti, della Cdm, di Fiori, di Marazzi e alla nascita di Ecobloks e all’azione di accompagnamento a tantissimi artigiani verso il rafforzamento della loro modalità di produzione attraverso i bandi e il rapporto con le istituzioni. Stiamo poi seguendo con grande attenzione gli sviluppi della vicenda JColors e la riconversione dello Zuccherificio”.
RELAZIONE DI SINTESI
IN MERITO ALL’OPERAZIONE AFFERENTE IL COMPARTO INDUSTRIALE DI FINALE EMILIA VIA VENEZIA – VIA GENOVA DENOMINATO “EX ANSA MARMITTE”
La presente relazione ha lo scopo di fornire una breve descrizione della complessa operazione industriale tesa alla riqualificazione ed al rilancio del comparto industriale oggetto di intervento.
L’operazione si articola in un doppio intervento di carattere industriale, il primo, in ordine cronologico, costituito dall’acquisizione, riorganizzazione e rilancio di un’impresa storica del territorio, l’Ansa Marmitte. La seconda riguarda la realizzazione, in joint adventure con uno dei maggiori gruppi mondiali del settore, di uno stabilimento fortemente innovativo diretto alla costruzione di tubi per il settore navale (grandi navi) e petrolchimico.
Soggetti interessati.
L’operazione in esame risulta complessa ed articolata anche sotto il profilo dei diversi soggetti interessati:
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ZIMOR SRL con sede in Finale Emilia (MO), Corso Cavour n. 32, codice fiscale, partita IVA e Numero di Iscrizione al Registro delle Imprese di Modena 03620640361.
E’ la società che attua l’intervento immobiliare, che ha come soci (tramite società dagli stessi detenute) i due soggetti economici di riferimento del gruppo SAG ovvero Zini Walter e la famiglia Morville.
L’acquisizione da parte di Zimor s.r.l. dal precedente proprietario (Klarius srl in liquidazione e concordato preventivo), è avvenuto con atto a ministero del Notaio Fiori di Carpi, in data 23/04/2015, in seguito all’aggiudicazione all’asta pubblica di vendita promossa dal Tribunale di Modena, attraverso una operazione di leasing immobiliare stipulata con la società Sardaleasing S.p.A. (gruppo BPER) che è conseguentemente divenuta proprietaria dell’intero complesso immobiliare, mentre Zimor srl ha acquisito le vesti di utilizzatrice del cespite immobiliare.
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ANSATECH SRL con sede in Finale Emilia (MO), via Genova n. 2, codice fiscale, partita IVA e Numero di Iscrizione al Registro delle Imprese di Modena 03624570366.
E’ la società operativa, posseduta interamente da SAG TUBI s.p.a. di Novellara, appartenente al gruppo SAG, che in data 31.03.2015 ha acquisito il ramo d’azienda, già di proprietà di TMM, corrente in Finale Emilia, via Genova, esercente l’attività di produzione di impianti di scarico per veicoli a motore. Attualmente l’attività viene svolta nella porzione non ancora demolita del vecchio insediamento industriale; all’ultimazione della costruzione l’attività verrà delocalizzata definitivamente nell’immobile identificato come “Zimor 1”, della superficie di circa 7.500 mq, dopo di che la porzione del vecchio stabilimento attualmente utilizzato verrà demolito;
sotto il profilo occupazionale l’acquisizione è avvenuta senza alcun pregiudizio per i livelli occupazionali che sono stati mantenuti integralmente, sia pure con un utilizzo degli ammortizzatori (contratto di solidarietà – antecedente l’acquisizione); il corposo piano di investimento e rilancio dell’azienda storica ANSA, prevede, oltre al completo rinnovamento tecnologico dell’azienda, attraverso l’acquisto di macchinari ed impianti di nuova generazione, di uscire dallo strumento ammortizzatore e di giungere al pieno utilizzo degli 86 lavoratori presenti entro il prossimo 2016. Questo, anche in ragione del trend di crescita produttiva prevista per il prossimo anno e della reinternalizzazione delle produzioni esternalizzate anche a causa del sisma, consentito ovviamente anche dalla ricostruzione e dai relativi contributi regionali;
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UNIFER NAVALE SRL con sede in Finale Emilia (MO), via Genova n. 2, codice fiscale, partita IVA e Numero di Iscrizione al Registro delle Imprese di Modena 03662520364.
E’ la società operativa, a maggioranza UNIFER SRL (gruppo SAG), che concretizza l’accordo di joint venture con uno dei maggiori costruttori mondiali di navi di grandi dimensioni, che ha come oggetto la costruzione di tubi per il settore navale e petrolchimico; questa attività produttiva si insedierà nell’immobile in corso di costruzione, identificato come “Zimor 2”, della superficie di circa 17.500 m.q.
Questa azienda, unica in Europa per tipologia produttiva e livello tecnologico, genererà, progressivamente, al termine della fase di ramp – up, 130 nuovi posti di lavoro;
La collocazione nel sito produttivo de quo, all’interno della ns Regione, di un’industria produttiva afferente un comparto che normalmente si colloca in altri siti produttivi è stata conseguente alla irremovibile volontà del gruppo di mantenere in Emilia il baricentro delle proprie attività, il tutto certamente agevolato dalla possibilità di contributo alla ricostruzione;
Descrizione dell’operazione – contributi alla ricostruzione
Rimandando alla relazione dell’Arch. Pongiluppi per il dettaglio dell’operazione, con riferimento all’intervento immobiliare ed alla relativa richiesta di contributo ex ord. 57 e s.m.i., di seguito risulta utile descrivere la stessa in estrema sintesi:
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L’immobile al momento del sisma era completamente utilizzato da due soggetti:
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“Klarius srl in liquidazione e concordato preventivo” con sede in Finale Emilia (MO), Via Genova n. 2, codice fiscale, partita IVA e Numero di Iscrizione al Registro delle Imprese di Modena 03010410367, occupava circa 1/3 dei 23.500 mq complessivi, per l’operatività connessa alla liquidazione ed al realizzo della giacenza di magazzino dei prodotti rimasti (impianti di scarico per veicoli a motore prima impianto e after market (ricambi).
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TMM Trasformazione Materiali Metallici srl con sede in La Loggia (TO), Via Finale Ligure n. 7, codice fiscale, partita IVA e Numero di Iscrizione al Registro delle Imprese di Torino 01983900018, che svolgeva la propria attività industriale di produzione di impianti di scarico per veicoli a motore, limitatamente al primo impianto (diretti all’installazione su veicoli a motore di nuova produzione) utilizzava, in forza di regolare contratto di locazione, la parte rimanente del complesso industriale (circa 2/3);
In conseguenza degli eventi sismici del maggio 2012 il comparto industriale produttivo subiva ingenti danni:
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danni agli immobili per i quali si rimanda alla citata relazione dell’Arch. Pongiluppi;
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danni ai beni mobili (cespiti e scorte) e delocalizzazione.
Con riferimento a detti danni TMM srl ha presentato in data 31.03.2015 richiesta di contributo ai sensi dell’ord. 57 e s.m.i. (prot. n. CR – 14289 – 2015), di cui:
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danni ad impianti, macchinari ed attrezzature per € 50.313,46;
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danni alle scorte per € 91.472,40;
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danni da delocalizzazione per € 2.486.250,14
e quindi per complessivi € 2.628.036,00.
In conseguenza dell’acquisto di ramo d’azienda, la richiesta di contributo è stata volturata ex art. 19 bis dell’ordinanza, da TMM ad ANSATECH, che attualmente è titolare del procedimento.
Un cenno particolare merita la richiesta di danni da delocalizzazione, particolarmente rilevante e complessa, in ragione dell’attività esercitata prima da TMM e poi (in seguito all’acquisto del ramo d’azienda) da Ansatech, che non consente interruzione dell’attività, se non per tempi molto brevi, per non causare fermi linea ai Clienti con conseguenti gravissimi effetti per danni agli stessi e pregiudizio alla continuità aziendale.
La delocalizzazione, estremamente complessa, ha comportato un notevolissimo sforzo organizzativo e notevoli costi, come sopra indicati, ma era assolutamente necessaria per preservare la continuità aziendale ed i livelli occupazionali. La stessa si è dovuta necessariamente articolare in quattro fasi e precisamente:
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prima delocalizzazione, immediatamente post sisma, al fine di trasferire buona parte della struttura produttiva nelle aree rimaste agibili ed in spazi all’aperto, per non interrompere la produzione (già attuata);
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seconda delocalizzazione, all’inizio dell’inverno 2012 per consentire la continuazione dell’attività in spazi riscaldabili, riportando all’interno, nelle aree nel frattempo poste in sicurezza, le lavorazioni che con la prima delocalizzazione erano state collocate all’esterno (già attuata);
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terza delocalizzazione, resa necessaria dalla tempistica dell’intervento immobiliare che prevede la demolizione e ricostruzione in due tempi dell’intero complesso immobiliare pre esistente. La demolizione della prima porzione di fabbricato ha reso necessaria la concentrazione di tutte le attività produttive nella porzione che sarà oggetto di demolizione in un secondo momento (già attuata);
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quarta delocalizzazione (definitiva) nell’immobile denominato “Zimor 1” una volta ultimato (previsto per aprile 2016).
Tempi di ultimazione
L’intera operazione immobiliare/industriale è destinata a concludersi nei prossimi mesi di aprile/maggio 2016