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Pronti 24 milioni di euro per gli imprenditori delle energie rinnovabili

da | Nov 6, 2015 | In Primo Piano, Agricoltura | 0 commenti

Incentivare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio ad un’economia a basse emissioni di carbonio, rendendo più virtuoso l’uso di acqua e energia nell’agricoltura e nel settore alimentare e favorendo l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, sottoprodotti e materiali di scarto. Se n’è parlato alla Fiera di Rimini Ecomondo Key Energy, al convegno “PSR: opportunità tra clima ed energia” organizzato da Confagricoltura Emilia Romagna e Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, e dedicato alle possibilità di investimento per le aziende agricole derivanti dalla programmazione dello sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 e dai regimi di incentivazione della produzione di energia da fonti rinnovabili. In particolare sono state presentate, nel nuovo quadro strategico delle politiche sul Clima e l’Energia, le misure specifiche che la Regione Emilia Romagna ha dedicato nel Piano di Sviluppo Rurale alle agroenergie, all’efficienza energetica, all’assorbimento di CO2, alla riduzione delle emissioni di gas serra ed ammoniaca.

 

<I 24 milioni di euro stanziati dal nuovo Piano regionale di Sviluppo Rurale per gli imprenditori delle energie rinnovabili, sono un segnale positivo ma ciò che il comparto chiede, ora, è di dare continuità alla programmazione anche nel lungo termine perché questo tipo di investimenti – ha dichiarato il responsabile Agroenergie di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, Alberto Mazzoni – spesso si affronta con importanti finanziamenti bancari che necessitano di anni di lavoro per essere ripagati>. Il riferimento di Mazzoni è chiaro: sono centinaia gli imprenditori emiliano romagnoli ancora in attesa di un responso della Corte Costituzionale in merito al ricorso presentato da Confagricoltura e Assorinnovabili contro la misura contenuta nell’articolo 26 del decreto Competitività – diventato la legge 116 dell’11 agosto scorso ossia lo “spalmaincentivi” – che di fatto ha negato gli incentivi già pattuiti per le fonti fotovoltaiche. <Apprezziamo lo sforzo della Regione Emilia Romagna per sostenere il settore, auspicando però – prosegue Mazzoni – che in sede di revisione, si tenga conto delle effettive necessità e volontà delle imprese sulle Agro Energie e sulla efficienza energetica, tenendo conto dell’evoluzione del quadro normativo>.

<L’attenzione è massima – assicura Mauro Fini della Regione Emilia Romagna. I primi bandi partiranno subito nel 2016. Si va dall’Operazione 6402 che prevede 14 milioni di euro a sostegno dell’agricoltore che diversifica la propria attività con impianti per la produzione di energie da fonti alternative, alla 7201 (budget 4 milioni) diretta agli enti pubblici ovverosia ai comuni che siglano però una convenzione obbligatoria con l’azienda agricola per la fornitura della biomassa. Infine l’Operazione 6403 (6 milioni) rivolta agli agricoltori che realizzano impianti dove si produce energia utilizzando il sottoprodotto o prodotto di scarto>.

 

Come indicato nella relazione sullo stato della Green Economy in Italia, presentato agli Stati Generali, l’agricoltura ha una vocazione naturale nello svolgimento della sua attività, tenendo conto non solo degli obiettivi economici, ma anche di quelli ambientali: il 56,1% delle imprese agricole produce beni e servizi ambientali o ha adottato modelli di produzione “green”. Tali capacità crescono ulteriormente in relazione alla dimensione aziendale ed alla propensione a soddisfare le nuove esigenze dei consumatori, sia sul mercato interno sia su quello estero.

 

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