Stanno arrivando anche a Modena alcune centinaia delle 220 mila lettere che l’Agenzia delle Entrate ha inviato in tutta Italia nei giorni scorsi per segnalare ai contribuenti possibili anomalie riguardanti i redditi percepiti nel 2014. «I destinatari sono persone fisiche che l’anno scorso hanno percepito redditi da lavoro dipendente, indennità di disoccupazione, mobilità, cassa integrazione, indennità temporanea infortuni e redditi da pensione, ma che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi (730 o Unico) entro il 30 settembre, pur essendo tenute a farlo – spiega Margherita Salvioli Mariani, segretaria aggiunta della Cisl Emilia Centrale – L’Agenzia delle Entrate ha incrociato i dati trasmessi dai sostituti d’imposta (datori di lavoro ed enti previdenziali) e chiede ai contribuenti di verificare se risultano ancora imposte da pagare, presentando la dichiarazione anche tardivamente. Niente panico, però – rassicura Salvioli Mariani – Il controllo è dovuto, la lettera dell’Agenzia delle Entrate non è aggressiva né minacciosa e c’è tempo fino al 29 dicembre per mettersi in regola».
Per evitare l’accertamento del fisco e la sanzione per omessa dichiarazione (che va dal 120 al 240 per cento delle imposte dovute, con un minimo di 250 euro), occorre presentare la cosiddetta “dichiarazione tardiva” entro 90 giorni (cioè entro il 29 dicembre 2015) dal termine di scadenza (che era fissato al 30 settembre). «Per compilare il modello Unico 2015 e dichiarare tutti i redditi percepiti nel 2014, usufruendo di eventuali detrazioni e/o deduzioni, consigliamo di rivolgersi agli uffici del nostro Caf – dice Andrea Sirianni, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale – La presentazione tardiva comporta per il contribuente una sanzione fissa di 25 euro, alla quale occorre aggiungere gli interessi e una seconda sanzione, entrambi in forma ridotta, per il ritardato versamento delle imposte dovute. Pertanto mettersi in regola è senz’altro conveniente, oltre che – conclude Sirianni – doveroso per i cittadini di un Paese come il nostro, afflitto da un’intollerabile evasione fiscale».