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Aemilia, il Comune di San Felice non c’è e l’opposizione chiede chiarezza

da | Dic 19, 2015 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero | 1 commento

La querelle sulla mancata costituzione come parte civile del Comune di San Felice sul Panaro – così come di altri enti pubblici – nel processo di mafia Aemilia è pronta a passare in Consiglio Comunale sia del Comune che dell’Unione Comune. Dove, spiega una nota dell’opposizione di centro destra “non daremo tregua e, entro natale, le istanze saranno avanzate dalla lista civica di Lorenza Borsari, Antonio Platis (FI) e Fulvio Testi (Lega).

“Chiederemo un Consiglio Comunale straordinario – spiega Lorenza Borsari, capogruppo di Sanfeliciani per ReAgire – per fare il punto sulle dichiarazioni del sindaco Silvestri, che ha reiterato assolute falsità, sia verbalmente che formalmente con la presentazione di un verbale consegnato ai capigruppo e in consiglio comunale, in cui annunciava di essersi costituito parte civile nel processo Aemilia. Cosa assolutamente falsa”.”

“”Raccoglieremo le firme necessarie”, – incalzano Antonio Platis (FI) e Fluvio Testi (Lega)  “per indire anche un consiglio straordinario all’Unione Area Nord entro fine anno. Il sindaco e presidente dell’UCMAN Silvestri ha dichiarato di essersi costituito parte civile nel processo per mafia “Aemilia”, ma questa affermazione è priva di ogni fondamento. Non possiamo mantenere nel massimo organo istituzionale, in rappresentanza di tutta la bassa modenese, un sindaco che non solo non ha rispettato l’impegno preso di costituire Comune e Unione parte civile, ma si è perfino fatto beffa dei cittadini millantando azioni legali che in realtà non sono per il processo per mafia ma per un molta più modesta problematica ambientale. Questo errore – chiosano Testi e Platis – non permetterà al Comune e all’Unione di rivalersi però su chi ha patteggiato o scelto un rito abbreviato. Oltre a rappresentare una scelta politica gravissima che rischia di generare ambiguità nella lotta alla mafia””

Borsari punta il dito anche con la “minoranza della minoranza” (san felice in movimento) che protocolla una mozione di sfiducia, assolutamente consapevole (speriamo noi, perché altrimenti è di un’ingenuità fuori dal comune, che quindi li riterrebbe inappropriati ad amministrare la cosa pubblica) del fatto che non può “passare” visto che serve la firma di 2/5 dei consiglieri e loro corrispondono  a 1/8. A onor del vero questa “finta” mozione di sfiducia un effetto l’ha prodotto: il consiglio comunale già convocato per il 23 dicembre è stato misteriosamente e genericamente rinviato al 2016!

“Viene da chiedersi ma ci sono o ci fanno? Qualcuno di questi – incalza Borsari – si rende conto che l’amministrazione di un comune è una cosa seria? Che non si possono dire bugie grandi come una casa e non ci si può fare solo propaganda senza mai arrivare ad un risultato concreto.

Questo è il metodo della vecchia politica democristiana e del partito comunista: nessuna trasparenza e solo proclami, quella stessa vecchia politica tanto osteggiata (a parole) dai seguaci di Grillo e anche dai nuovi “Renziani” del PD.

Io, Lorenza Borsari, assieme a tutto il gruppo di SanFeliciani per Reagire, mi sento prima di tutto presa in giro come cittadina e profondamente disgustata come membro del consiglio comunale.

Auspico veramente che a questo punto tutti i cittadini di San Felice aprano gli occhi e guardino le cose come realmente stanno, un’amministrazione che porta avanti una situazione non vera, di cui è perfettamente consapevole (anche perché se per la legge non è ammessa l’ignoranza, figuriamoci se un Sindaco può “ignorare” come salvaguardare l’interesse dei suoi cittadini e del suo territorio), e poi ci mettiamo anche l’”altra minoranza” che, proclama dopo proclama, sembra mirare di più alla propria pubblicità che all’ottenimento di un risultato.

Non lasceremo perdere, né l’una né l’altra cosa, andremo avanti – conclude Lorenza Borsari, capogruppo di Sanfeliciani per ReAgire -fino a che ogni singolo abitante si renderà conto di quanto è importante tenere aperti gli occhi e viva l’attenzione su chi ci amministra o vorrebbe amministrarci”.”

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