Bloody Rain è il nuovo spettacolo che Sarah-Jane Morris porterà in scena questa sera, domenica 20 dicembre alle ore 21, presso l’Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola. Dopo il teatro della parola con Ascanio Celestini sarà dunque la musica ad essere protagonista assoluta del quarto appuntamento della ricca stagione teatrale 2015-2016 di Mirandola. Un’esibizione composta da canzoni caratterizzate da un legame con l’Africa nei ritmi, nelle melodie e nei testi, che affrontano tematiche riguardanti i diritti umani, l’amore, la paura e la libertà. Insieme alla cantautrice inglese, sul palco anche Tim Cansfield e Tony Remy alle chitarre e Henry Thomas al basso.
Il percorso musicale della cantante inglese è da sempre fortemente influenzato dalla storia e dalla musica del continente africano. Se nei primi anni ‘80 si esibì con la band ghanese Fufu and Light Soup e con il gruppo afro-caraibico The Republic successivamente, con i 21 ottoni The Happy End, ha esplorato canzoni di protesta africane, irlandesi e latino-americane.
I brani di Bloody Rain, scritti con i collaboratori di sempre Tony Remy, Dominic Miller e Martyn Barker, fanno parte di una proposta che nasce come celebrazione della vita e, sebbene fortemente influenzata dai ritmi e dalle melodie africane, non vuole essere un’imitazione dello stile musicale africano, ma piuttosto coglierne lo spirito. Le canzoni sono state pubblicate in un disco, uscito in Italia per l’etichetta Sony.
La cantautrice britannica r&b, soul e jazz con quattro ottave di appassionata eloquenza, ama da sempre questa musica e le sue successive evoluzioni. La sua volontà di ripagare questo debito – non solo musicalmente, ma anche moralmente e politicamente – è stato il carburante che ha alimentato Bloody Rain, un’avventura che sente vicina al suo cuore più di ogni altro progetto intrapreso nella sua sfolgorante carriera. Ciò dipende in parte dall’argomento, ma anche dal determinante input degli artisti con i quali solitamente lavora. Tony Remy ha collaborato alla scrittura di molte di queste importanti canzoni, e contributi fondamentali sono arrivati anche dai suoi colleghi chitarristi Dominic Miller e Tim Cansfield, dal batterista Martyn Barker, dal bassista Henry Thomas, per la scrittura dal suo guru di lunga data Johnny Brown e da suo marito Mark Pulsford.
Sebbene Morris abbia conquistato la scena pop degli anni Ottanta con un disco di successo – la briosa Don’t Leave Me This Way – e possa ancora esibirsi dinamicamente come cantante pop, il suo obiettivo è sempre stato quello di raggiungere storie più profonde, che ha più volte narrato con una voce insieme imponente e immediata, spesso paragonata a quelle di Nina Simone e di Janis Joplin. Il nuovo progetto di questa straordinaria artista intende dunque celebrare il popolo africano, del passato e del presente, la cui musica ed esempio le hanno fatto da guida nella vita, senza idealizzare l’Africa moderna nascondendo dietro ad un velo le sue contraddizioni.
Il costo dei biglietti INTERO e RIDOTTO è rispettivamente di 15 e 10 euro.
L’appuntamento successivo, che andrà a inaugurare il 2016, sarà, mercoledì 20 gennaio, quello con la celebre coppia di attori Ottavia Piccolo e Silvano Piccardi, protagonisti di Enigma – niente significa mai una cosa sola, nel quale gli spettatori verranno condotti nella Berlino del 2009, vent’anni dopo la caduta del Muro.
La programmazione della stagione dell’Auditorium Rita Levi Montalcini è affidata, da quest’anno, al Circuito Regionale Multidisciplinare dell’Emilia Romagna di ATER – Associazione Teatrale Emilia-Romagna.
Si rimanda, per ulteriori informazioni, alla pagina Facebook Aula Magna Rita Levi Montalcini.