Le immagini parlano chiaro: quell’argine del Secchia, in zona Sozzigalli proprio davanti a quella che cedette nel gennaio 2014 provocando l’alluvione che mandò sott’acqua Bastiglia e Bomporto non appare come dovrebbe essere. Ma se da un lato le istituzioni rassicurano sulla non pericolosità, tanti cittadini sono invece preoccupati. E ora M5S Soliera, Rilanciamo Soliera, Forza Italia rilanciano, con una nota stampa, l’urgenza di un intervento.
“Il Movimento 5 stelle, Rilanciamo Soliera e Forza Italia in un documento congiunto hanno interrogato urgentemente il Sindaco e la Giunta di Soliera nel Consiglio Comunale del 30 Novembre in merito ad un evento franoso sull’argine interno del fiume Secchia sponda sinistra lato Sozzigalli. Lo smottamento – spiegano in una nota – è avvenuto tra lo stante 86 e 87 in un punto in cui il fiume curva, esattamente alla fine della massicciata di sassi posta a rinforzo della spinta idraulica sull’argine interno. Il Sindaco ha risposto rilasciando copia di una email di AIPO dove sostanzialmente si afferma che la situazione non è preoccupante, che comunque è da tenere monitorata ma non richiede un intervento immediato di consolidamento se non una pulizia della terra e vegetazione già scivolate nell’alveo. Noi invece sosteniamo che ci sia bisogno di un intervento di consolidamento e messa in sicurezza perché abbiamo visto che sulla zona a piede dell’argine interno esistono crepe longitudinali che a nostro parere potrebbero dare atto ad un cedimento e ad un eventuale frana nel letto del fiume che causerebbe, usando le parole di AIPO “… sbarramenti in alveo e di vie preferenziali della corrente verso la sponda…”. Abbiamo fatto questa interrogazione non per ricevere una risposta ma per sollecitare un intervento CONCRETO di AIPO anche “solo” per un principio di precauzione e più concretamente per rispondere alle paure (oggi ancora molto vive dall’alluvione a San Matteo) delle persone che vivono nelle zone fluviali, degli agricoltori e dei cittadini dI Sozzigalli, Limidi e Soliera, a ridosso della stagione invernale prima che l’innalzamento dell’acqua impedisca di fatto l’intervento e che possa a nostro avviso, erodere ancora di più il punto critico rendendo difficile un intervento di consolidamento fino alla prossima primavera”.