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Cavezzo, il comitato referendario: “Sconcertati dalle dichiarazioni della sindaca”

da | Dic 19, 2015 | Cavezzo | 0 commenti

“Come cittadini cavezzesi, prima ancora che componenti del Comitato Referendario di Cavezzo “Partecipazione e Diritto alla Salute”, siamo sconcertati da quanto affermato dalla nstra sindaca Lisa Luppi nel comunicato stampa ddell’altro giorno”. Esordisce così la lettere aperta redatta dal Comitato “partecipazione e diritto alla salute” di Cavezzo che promuove un referendum per il processo partecipativo sul futuro dell’ospedale di Mirandola.

“La decisione del Comitato Referendario di Cavezzo si costituirsi e di portare avanti la pratica, nonostante tutte le difficoltà imposte dal regolamento che abbiamo seguito fin qui con osservanza e rispetto delle nostre leggi comunali, non ha niente a che vedere con la battaglia politica tra maggioranza e opposizioni in Consiglio Comunale . prosegue la nota – Benché abbiamo potuto usufruire del supporto di alcuni consiglieri comunali per la presentazione dell’istanza, viste le complicanze emerse, questo referendum è stato richiesto da un gruppo di cittadini cavezzesi, tutti attivi nel volontariato e con culture di riferimento diverse tra loro.
E come tali chiediamo al nostro Sindaco di essere RISPETTATI.

Intravvediamo già da ora una certa strumentalizzazione politica che l’Amministrazione Comunale intende applicare alla nostra richiesta di referendum sulla falsariga di quanto avvenuto a Mirandola e che respingiamo subito al mittente. La presenza di un ospedale funzionante nella nostra zona è una richiesta della cittadinanza e questo supera qualsiasi accordo o disaccordo tra forze politiche. La realtà è che ciò che abbiamo non copre la maggior parte delle nostre esigenze sanitarie più frequenti, siamo costretti a spendere tempo e soldi per girare tra gli ospedali di tutta la Provincia anche per prestazioni banali, e se la politica non risponde a questo nostro disagio, il cittadino deve avere il modo di esprimersi a riguardo senza dover aspettare le nuove elezioni tra 3 anni.

Il tema dell’ospedale di Mirandola, caro Sindaco, è ancor più bollente per i Comuni limitrofi che già distano qualche km dal Santa Maria Bianca, come Cavezzo, dove già per arrivare a Mirandola servono 15 minuti buoni. Inoltre, la somma che sarà necessaria per lo svolgimento del referendum, l’unico strumento che abbiamo potuto utilizzare per quanto limitato nella sua efficacia dalla legge, potremmo anche leggerla così: il COSTO DEL MANCATO ASCOLTO DELLA CITTADINANZA DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE.

Da quando ci occupiamo del tema della rete ospedaliera provinciale, abbiamo purtroppo scoperto come i Sindaci entrino nelle scelte locali di attuazione del piano regionale. Questo avviene tramite il PAL firmato dalla Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria, che è composta anche da Lei e dai Suoi colleghi della Bassa. Quello che emerge dal comunicato pare essere un FORTE DISINTERESSE DA PARTE DEL SINDACO in ciò che sarà il destino dell’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola e questo certo non fa bene all’interesse della cittadinanza, che ci sta chiedendo di procedere speditamente con la pratica, forse per dimostrare che a Cavezzo il quorum si può raggiungere.
L’OSPEDALE, SINDACA LUPPI, NON SI TOCCA!”

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