Bomporto, Camposanto, Carpi, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Mirandola, Nonantola, Novi, Ravarino, San Felice sul Panaro, San Possidonio e Soliera, in provincia di Modena; Bondeno, Cento, Mirabello, Sant’Agostino e Vigarano Mainarda, in provincia di Ferrara; Crevalcore e San Pietro in Casale, in provincia di Bologna; Fabbrico, Luzzara, Reggiolo e Rolo, in provincia di Reggio Emilia: sono questi i 24 Comuni che hanno sottoscritto l’Accordo di programma speciale d’area su cui oggi la commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, ha espresso un unanime parere positivo.
Scopo di questo strumento di programmazione economico-finanziaria è procedere alla “rigenerazione e rivitalizzazione dei centri storici colpiti dal sisma” del 2012. La Regione vi investe 18 milioni di euro e garantisce un supporto tecnico ai 24 Comuni coinvolti. A loro volta, le amministrazioni comunali, soggetti attuatori degli interventi, si impegnano a stanziare risorse per un valore complessivo di quasi 5 milioni di euro.
Si tratta delle realtà più duramente colpite, quelle caratterizzate dalle cosiddette “zone rosse”, e l’Accordo di programma si propone di avviare un sostanziale ripristino dei luoghi pubblici e dell’arredo urbano, per accompagnare la ripresa delle attività economiche, dopo una fase segnata dall’abbandono o, peggio, dalla desertificazione dei centri storici, “secondo principi di coesione sociale e sostenibilità ambientale”.
Lo strumento dell’Accordo di programma è previsto dalla L.r. 30/1996, e la legislazione regionale prescrive accuratamente gli impegni finanziari e procedurali. Oltre al recupero di luoghi storici, si potrà procedere alla demolizione di opere incongrue e all’ammodernamento delle strutture della distribuzione commerciale. Gli stanziamenti complessivi variano da un massimo di 2.050.000 euro (Soliera), 1.838.500 euro (Finale Emilia) e 1.731.000 (Carpi), a un minimo di 285.000 (Luzzara) e 280.000 (Camposanto).
Chiarimenti sulla procedura sono stati chiesti dai consiglieri Silvia Piccinini e Andrea Bertani (M5s). È stato reso esplicito che nel caso di economie di spesa realizzate in un intervento, il beneficiario potrà presentare ulteriori progetti, coerenti con l’Accordo di programma, ma per procedere occorrerà comunque il consenso unanime di tutti i soggetti firmatari. Inoltre, si è chiesto alla Giunta di garantire un monitoraggio puntuale sull’attuazione di questa progettualità, poiché l’esperienza dei programmi speciali d’area ha spesso mostrato come il monitoraggio rappresenti un punto debole di questo strumento.