La parrocchia è un luogo di pii sentimenti, carità e devozione, e il fatto che imperversino giochi di carte, per di più con giri di denaro ha turbato la sensibilità di molti fedeli, che a Mirandola protestano per quel che sta accadendo – da ormai diverso tempo – al circolo parrocchiale Anspi- In tanti invocano addirittura l’intervento del vescovo.
Come si legge su Il Resto del Carlino, “Al centro delle polemiche, che da mesi rimbalzano negli ambienti mirandolesi, c’è il gioco del Burraco, un gioco di carte della famiglia della pinnacola, per gli intenditori, che riunisce nella sala parrocchiale di via Giovanni Pico all’incirca una quarantina di affezionati appassionati giocatori, tra cui, a onor del vero, numerosi parrocchiani, che una volta al mese disputano un torneo e tre volte a settimana il cosiddetto allenamento. «Si perché – fanno sapere i gestori del Circolo Anspi – il gioco del Burraco, se fatto a livello agonistico, rientra negli sport compresi sotto l’egida del Coni Fitap. Qui da noi – sottolineano – è tutto regolare, tutto trasparente, e chi vuole informare sua eccellenza il Vescovo faccia pure, perché non c’è nulla da nascondere; non è infatti l’Anspi a organizzare le serate di Burraco, ma la Fitap, e poiché i giocatorisono ufficialmente iscritti al registro nazionale possono maneggiare tutto il denaro che vogliono, anche se qui si tratta comunque di piccole somme. In più, visto che ci si lamenta tanto del centro storico privo di vita, l’Anspi contribuisce a renderlo vivo». Il parroco, don Carlo Truzzi, si dice dispiaciuto «da questa ondata di voci e dicerie che circolano da mesi, ma il Circolo Anspi – precisa – si limita a ospitare i giocatori, e nulla ha a che fare con il gioco, inteso comunque in questo frangente come sport».
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