A marzo si comincerà a discutere un documento della Giunta Regionale preliminare al nuovo Piano Regionale Integrato dei Trasporti (Prit): lo ha annunciato l’assessore Raffaele Donini. Gli obiettivi strategici sono stati più volte indicati dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e Donini ha sottolineato come si tratti di “superare il policentrismo, nell’ambito di una concorrenza globale in cui va riaffermata la competitività territoriale dell’Emilia-Romagna”. Ecco poi i dati presentati alla commissione Territorio, ambiente, mobilità dell’Assemblea legislativa regionale. Guardiamo come viaggiano e si spostano gli emiliano-romagnoli.
Il 70% degli spostamenti, nel 2014, è compreso entro i 10 chilometri.
Il trasporto pubblico locale (Tpl) regge, rappresentando circa l’8% degli spostamenti complessivi, ma il 65% avviene tramite l’auto privata (era il 58% nel 2001).
La lunghezza dei percorsi risulta di 34,5 km/giorno (dato 2013) rispetto ai 28,7 del 2001 e al picco riscontrato nel 2008, pari a 44,1 km/g.
Si tratta di circa 9 milioni di spostamenti giornalieri, 6 dei quali in aree urbane. Si è assistito a un calo del dato pedonale e ciclabile: oggi è il 21,9%, era il 28,7% nel 2001.
Il trasporto stradale incide per il 34% sull’inquinamento da polveri sottili (pm10) e per il 57% sugli ossidi di azoto (NOx).
Le merci trasportate ammontavano nel 2013 a 24,9 milioni di tonnellate (183,3 su strada, 15,8 su ferro), erano 265,5 milioni nel 2001 e sono arrivate a 342,7 milioni nel 2005. Questi dati rendono evidente una perdita di efficienza del sistema trasportistico stradale; in altri termini, i camion hanno viaggiato più vuoti di prima.
Quanto al trasporto pubblico locale, continua il trend di crescita dei passeggeri: sono 308 i milioni di viaggi effettuati nel 2014 (266 su gomma, 42 su ferro), erano 300 (262+38) nel 2008 e 269 (237+32) nel 2001. L’incremento dei passeggeri del Tpl è di circa il 15% fra il 2014 e il 2001, con la componente ferroviaria che cresce del 30%).
In particolare, il Tps su gomma avviene tramite 3.083 mezzi: 2.973 autobus e 110 filobus. L’età media di questi mezzi è salita da 9 anni (nel 2005) a 12,7 (nel 2014); nel medesimo intervallo di tempo, la componente che viaggia a diesel si è ridotta dall’85 al 50%, quella a metano è salita al 28%.
Infine, fra i dati messi a disposizione della Commissione quelli che fotografano il sistema aeroportuale. Nel 2014 i quattro aeroporti della regione hanno trasportato 7.259.105 passeggeri (+83,6% rispetto al 2000), con la componente internazionale cresciuta del 104%, il doppio della media nazionale. Il 95% di queste cifre è concentrato nell’aeroporto Marconi di Bologna.
Al termine dell’illustrazione, alcuni consiglieri hanno rivolto richieste ed espresso prime valutazioni.
Andrea Bertani (M5stelle) ha invitato la Giunta ad approfondire la questione specifica dei quattro scali aeroportuali.
Tommaso Foti (Fdi-An) ha riscontrato una contraddizione fra i dati presentati e la realtà della linea ferroviaria Piacenza-Cremona.
Lia Montalti (Pd) ha sottolineato come i temi della qualità dell’aria e in generale della qualità ambientale debbano essere al centro della pianificazione dei trasporti.
Roberto Poli (Pd) ha chiesto alla Giunta di sviluppare una riflessione a suo parere cruciale sul “nodo di Bologna”, la cui soluzione costituisce un passaggio fondamentale del prossimo Prit.
Infine, Massimo Iotti (Pd) ha evidenziato come la crescita percentuale del trasporto di merci e di passeggeri su ferro sia significativa ma ancora insufficiente, e si tratti di fare le scelte più efficaci per ottenere un salto di qualità.