L’atto approvato dal Consiglio dei Ministri che supera il dissenso espresso dal Ministero dei beni e delle attività culturali nell’ambito della procedura diVia relativa alla Cispadana non manca di rinfocolare la polemica sull’infrastruttura. Da una parte il Pd, dall’altra gran parte delle opposizioni, con gli schieramenti fermi sulle posizioni già note.
“Finalmente una buona notizia che accelera il percorso per aprire il cantiere della Cispadana. Ringrazio il Governo e la Regione per questo ulteriore passo avanti nella realizzazione di un’opera fondamentale per lo sviluppo del territorio, soprattutto nell’area nord della provincia modenese colpita dal sisma”, dice Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, mentre Lucia Bursi parla di “opera strategica”.
“Il decreto Sblocca Italia – scrive il 5 stelle Michele Dall’Orco – che conteneva la promessa statalizzazione dell’opera, aveva di fatto rivelato e messo nero su bianco questo disegno ma serviranno ancora molti altri trucchetti per portare a casa l’obiettivo, ma il punto è: a spese di chi? A spese pubbliche ovviamente, ovvero delle tasche dei cittadini. Il costo complessivo dell’opera dovrebbe essere di 1 miliardo e 300 milioni, di cui 180 milioni pubblici, ma avevamo già denunciato tempo fa che l’accordo per la proroga della concessione sull’A22 ha pesanti conseguenze finanziarie anche sulla Cispadana. Se infatti Autobrennero, che è anche la capofila della società di progetto che costruirà la Cispadana con il 51% delle quote, deve diventare completamente pubblica, anche l’investimento pubblico aumenterà mentre quello privato diventerà di fatto irrisorio”.
L’Altra Emilia-Romagna, attraverso le parole di Sergio Caserta, esprime di nuovo la sua cotnrarietà: Dopo aver deciso di trasformare in un prossimo futuro Autobrennero in una società interamente pubblica per evitare la gara europea per la sua gestione, oggi arriva la ferale notizia del via libero del Ministero alla realizzazione della Cispadana. Il Partito Democratico dimostra ancora una volta di avere a cuore unicamente gli interessi dei cementificatori e non esita per questo a sprecare milioni di soldi pubblici che ad altro non servono che al vecchio gioco di socializzare le perdite e privatizzare i profitti. Quello che viene negato per un servizio pubblico come l’acqua, nonostante il referendum, viene incredibilmente ammesso per Autobrennero pur di impedire che il mercato favorisca una gestione più economica della A22 a vantaggio dei cittadini e pur di consentire ai cementificatori di arricchirsi sulle spalle dei contribuenti con opere inutili e dannose (…). Ormai è chiaro, Cispadana (e Bretella) o le fa Autobrennero con soldi pubblici o non si faranno mai, perché sono opere inutili e sbagliate che non interessano ai privati e quindi hanno deciso di farle pagare a noi”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Stefano Lugli e Sara Visentin del Prc: “Di fronte al conflitto fra Ministeri nel giudizio sulla Valutazione di Impatto Ambientale dell’Autostrada Cispadana, il Governo Renzi premia la fedeltà di Bonaccini e ignora tutte le perplessità sul progetto e sta dalla parte dei costruttori e degli speculatori facendo fare un passo in avanti all’iter progettuale dell’autostrada regionale. (…). Sono poi sbalorditive le affermazioni dell’assessore regionale Donini secondo cui l’autostrada cispadana iconcorrerà in modo significativo a diminuire l’inquinamento urbano togliendo traffico pesante’ quando lo stesso studio di fattibilità predisposto dalla Regione prevede un traffico di 58.000 veicoli al giorno aggiuntivi al traffico locale e prevede pesanti ricadute ambientali. Sappiamo bene che il vero obiettivo della Regione non è snellire il traffico dei territori attraversati dall’autostrada, bensì realizzare una grande rete autostradale per collegare con una striscia d’asfalto il Tirreno con l’Adriatico attraverso Ti.Bre., Cispadana, Ferrara-Mare e molto probabilmente anche il tratto autostradale della Romea da Porto Garibaldi a Ravenna”.
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