Via libera al Programma triennale in materia di spettacolo e al Programma di interventi per la promozione di attività culturali. L’Assemblea legislativa regionale ha approvato nei giorni scorsi due delibere di Giunta che fissano gli obiettivi e le azioni prioritarie da attuare negli anni 2016-2018 cui seguiranno a breve i bandi per finanziare le rispettive attività sul territorio. In entrambi i casi hanno votato a favore Pd e Sel, contrari M5s, astenuti Ln, Fi e Fdi-An.
Nel dibattito in Aula, Massimo Iotti (Pd) ha ricordato l’importanza che riveste nella nostra regione lo spettacolo dal vivo, che conta su una rete di 370 sedi di spettacoli, delle quali 251 con una programmazione continuativa. Un quadro “che vede l’Emilia-Romagna al centro della situazione nazionale con una diffusa abitudine a frequentare luoghi di spettacolo. Purtroppo- ha spiegato- il settore ha risentito dalla crisi economica, con dati in flessione nel 2012-2014, dati che tuttavia sembrano indicare una ripresa nel primo semestre del 2015 con un aumento di ingressi e di spese dell’8%. Avanti dunque con la programmazione e gli obiettivi definiti rispetto alla produzione e circuitazione di spettacoli, cosi come col rapporto pubblico privato, fino agli elementi di attrattività turistica del sistema. Un sistema che attualmente registra oltre 7000 addetti, per non contare l’indotto”. Di qui “l’importanza di investire nel settore, sul quale- ha infine ricordato, con riferimento al riordino istituzionale che ha coinvolto le Province- la Regione ha ora ampliato il proprio ruolo regolatore, che dovrà essere indirizzato a rafforzare, in una logica di rete, le iniziative territoriali degli enti locali”.
Critica Giulia Gibertoni (M5s), a parere della quale non c’era “l’urgenza di mettere al voto i due programmi, i quali, peraltro, nel merito dei contenuti non presentano elementi innovativi ma sono in continuità con le politiche del passato”. Tra i rilievi mossi, “l’assenza di riferimenti alla formazione degli addetti del settore e alle ricadute occupazionali e alle tutele dei lavoratori”.
Considerata la “ristrettezza” dei tempi di approvazione dei provvedimenti, Foti (Fdi-An) ha auspicato “un approfondimento sul tema da parte dell’assessore in commissione prima dell’approvazione dei bandi per l’assegnazione dei finanziamenti”. Dai dati dell’Osservatorio regionale sullo spettacolo, fermi al 2013, ha fatto notare, “l’Emilia-Romagna non sarebbe sopra la media nazionale per spesa media a biglietto e per numero medio di spettatori a spettacolo. Tutto sommato- ha affermato- i dati sarebbero in calo dal 2009 al 2013”. A suo avviso, quindi, “gli investimenti nel settore si giustificano più in un’ottica che si rivolge alla domanda interna degli abitanti che a quella dei turisti”.
“Piena condivisione” sugli atti è stata espressa da Yuri Torri (Sel): “Nonostante la crisi economica i numeri dimostrano la vivacità del nostro sistema di spettacolo e la buona capacità di reggere anche in condizioni avverse. La cultura, al pari di altri elementi, rappresenta un fattore di crescita lavorativa e morale. Pertanto- ha concluso- il consolidamento e la crescita sono gli elementi che ci fanno esprimere positivamente sui provvedimenti così come la valorizzazione del legame con il territori”.
“L’Emilia-Romagna è risuscita a dare risposte adeguate alla ricchezza del territorio e, nel superamento delle Province, che vede una nuova centralità delle Regioni, svolgerà un ruolo ancora più incisivo e diretto”, ha detto Valentina Ravaioli (Pd) riferendosi in particolare al programma degli interventi per la promozione di attività culturali. “Al centro di questa programmazione- ha ricordato- c’è l’innovazione, inoltre il piano intende favorire un equilibrio territoriale degli interventi in modo che molti soggetti possano avere contributi fortemente attesi, una boccata di ossigeno importantissima per il sistema cultuale regionale”.
In conclusione, l’assessore alla Cultura, Massimo Mezzetti, ha puntualizzato che “effettivamente l’impianto della programmazione non è modificato rispetto al passato, perché rispetta l’impianto di una legge riconosciuta come la più avanzata a livello nazionale e sulla quale convergono positivamente i giudizi di chi opera nel settore”. Con riferimento invece agli elementi di novità, l’assessore ha poi ricordato “l’attenzione al settore del circo contemporaneo e, per quanto riguarda l’impiego, l’inserimento di interventi premiali per le realtà che stabilizzano dipendenti o fanno nuove assunzioni”. Sui tempi di approvazione dei documenti, secondo l’opposizione troppo accelerati, Mezzetti ha poi precisato che si è dovuto attendere l’approvazione del bilancio per dare poi corso ai provvedimenti. “Di qui una certa fretta, per fare in modo che l’uscita dei bandi non penalizzi chi fa attività nei primi mesi dell’anno”.
Nel quadro degli interventi previsti dalla legge 13/99, il programma regionale in materia di spettacolo indica le azioni prioritarie che la Regione intende sostenere, con riferimento sia alle attività dal vivo complessivamente intese sia alle specificità dei diversi settori: teatro, musica, danza, attività multidisciplinari e circo contemporaneo. L’atto è propedeutico all’uscita del bando per finanziare le diverse realtà sul territorio e stabilisce i criteri generali per l’accesso ai finanziamenti sia su progetti che sulla base di convenzioni. Complessivamente, nel 2016 l’investimento della Regione a favore del sistema dello spettacolo in attuazione della legge regionale 13/99, per ciò che riguarda la spesa corrente, sarà pari a 11.595.000 euro.
Il programma triennale degli interventi per la promozione di attività culturali, in attuazione della legge 37/94, “promuove la produzione, la diffusione e la fruizione di attività culturali e favorisce il più ampio pluralismo delle espressioni e delle iniziative valorizzando i soggetti che esprimono organizzazione e aggregazione di identità, di valori e di interessi culturali”. Cinque i settori di intervento sui quali si declina la programmazione: la previsione di contributi alle spese di investimento a soggetti pubblici e privati; il sostegno finanziario a istituzioni culturali per programmi di studio e ricerca; l’assegnazione di contributi ai Comuni e loro Unioni per iniziative culturali; lo sviluppo di iniziative della Regione per l’attuazione di manifestazioni di particolare rilevanza da realizzare anche in collaborazione con altri soggetti; l’assegnazione o l’istituzione di premi per iniziative culturali e premi di studio a favore dei giovani.