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La novità la stanno sperimentando da qualche giorno a Bastiglia, ma dal 4 aprile in divesri Comuni della Bassa la posta non sarà più consegnata tutti i giorni, ma a giorni alterni. Accadrà prima a Novi, Mirandola, Cavezzo, Medolla, San Felice e Finale Emilia, poi entro giugno nei restanti Comuni.

Sono i sindacati Slc/Cgil e Uilposte a dare la notizia. Hanno inviato nei giorni scorsi una lettera al Prefetto di Modena e ai Sindaci dei Comuni della nostra Provincia per informarli del nuovo piano organizzativo di Poste Italiane che prevede il recapito della corrispondenza a giorni alterni su base bisettimanale: lunedì, mercoledì e venerdì in una settimana; martedì e giovedì in quella successiva.
Un piano che sarà completato a livello nazionale nella primavera del 2017.
Nella Provincia di Modena i comuni di Castelnuovo Rangone, Maranello e Formigine sono stati i primi, l’8 febbraio, ad essere interessati da tale piano a cui sono succeduti, dal 22 febbraio, i comuni di Modena, Campogalliano, Bastiglia, Nonantola, Sassuolo, Fiorano Modenese, Spilamberto e Castelfranco Emilia.
Poi, a partire dal 4 aprile, si proseguirà con Carpi, Soliera, Novi, Mirandola, Cavezzo, Medolla, San Felice S/P, Finale Emilia ed entro il mese di maggio tutti gli altri comuni della Provincia per finire, il 16 giugno, con Camposanto.
Slc/Cgil e Uilposte, peraltro, avevano inviato, ancor prima, lettera ai Responsabili di Poste Italiane dell’Emilia Romagna per sostenere la necessità di mantenere il recapito della corrispondenza cinque giorni la settimana, come previsto dal Piano Organizzativo di Poste Italiane per le cosiddette aree metropolitane, quelle aree, cioè, che hanno un alto flusso di traffico postale e una elevata pressione competitiva, laddove Poste Italiane prevede di potenziare la rete di recapito attraverso la creazione di una Articolazione dedicata al recapito al destinatario (Linea Plus Metropolitana).

“Abbiamo fatto presente all’Azienda e richiamato alle Istituzioni come – spiegano i sindacalisti Totò D’Alessandro di Slc Cgil e Luciano Lugli della Uilposte – la Provincia di Modena emerga nel panorama industriale italiano per l’elevata densità imprenditoriale, con una prevalenza di piccole e medie aziende: a fronte di una popolazione di poco più di 700.000 unità sono attive 67.000 imprese, quasi una ogni dieci abitanti.
Il Pil pro-capite è di quasi 30.000 euro, tra i più elevati d’Italia.
Un territorio, quello della provincia di Modena, con aziende leader a livello mondiale presenti in tutti i distretti industriali, dal metalmeccanico, diffuso su tutto il territorio, con aziende che rispondono ai nomi di Maserati e Ferrari, per citarne qualcuna, al tessile-abbigliamento, con oltre 2.5000 imprese, la maggior parte concentrate nel distretto di Carpi, con aziende prestigiose e rinomate nel panorama internazionale quali Blumarine, Gaudi, Liu Jo ecc…
Il valore complessivo della produzione agro-alimentare della provincia di Modena rappresenta il 4% della produzione nazionale del settore e conta circa 900 imprese.
Menzioniamo tra le tante, il Gruppo Cremonini (Inalca) leader assoluto in Italia di carni e tra i maggiori player europei.
Le 500 aziende del settore ceramico, del distretto di Sassuolo producono il 9% delle piastrelle a livello mondiale, il 43% in Europa.
Anche qui aziende leader indiscusse e diciamo Marazzi Group per non citarle tutte.
Il distretto biomedicale di Mirandola è costituito da oltre 100 imprese con aziende multinazionali e leader mondiali quali la Gambro ecc…
E si potrebbe continuare con altre aziende leader nei settori d’appartenenza (Panini, Mapei ecc…) ma l’elenco è lungo e sarebbe pratica oziosa richiamarle tutte.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), ha autorizzato, con la Delibera 395/15/CONS, il recapito a giorni alterni per 5267 comuni, quelli con minore densità abitativa, sotto i 200 abitanti per kmq.
Poste Italiane, con il suo Piano Organizzativo, concordato, va detto, con le Organizzazioni Sindacali tutte, lo sta estendendo anche ai Capoluoghi di Provincia e ai comuni più importanti e popolati ad eccezione delle aree metropolitane quelle, appunto, con elevato traffico postale e presenza significativa della concorrenza.
In Emilia Romagna, per Poste Italiane, ciò praticamente riguarderebbe soltanto il Comune di Bologna.
A livello nazionale non più di nove/dieci città.
E non basta, a nostro parere, aver disposto un parziale rimedio relativamente alla possibilità di consegnare nel nostro Capoluogo di Provincia e nei Comuni ad alta densità abitativa, sopra i 200 abitanti per kmq, il prodotto più importante, quello che ha una tempistica di consegna il giorno successivo all’invio e per il quale il cittadino paga relativa tariffa postale.
Ora, è chiaro che per Slc Cgil e Uilposte di Modena, il nostro Capoluogo (così come tanti altri Comuni della nostra provincia) ha tutti i requisiti per essere considerato area metropolitana in coerenza proprio con l’impostazione della riorganizzazione del recapito postale prevista dal Piano aziendale.
E’ significativo che nei Centri di recapito dei Comuni partiti con la consegna della corrispondenza a giorni alterni, la stessa si stia accumulando nonostante l’impegno profuso dai portalettere.
Gli stessi orari di lavoro, posticipati dall’Azienda, stanno determinando una percentuale altissima di oggetti a firma non recapitati onde per cui il cliente è costretto a recarsi negli Uffici Postali a recuperare il proprio invio.
Un disastro prevedibile, proprio per le ragioni suddette: la nostra è una realtà importante dal punto di vista socio-economico, ad alta industrializzazione e con flussi di traffico postale rilevanti.
Insomma, questo Piano di riorganizzazione del servizio postale oltre che decimare decine di posti di lavoro nella nostra provincia, aggravando le condizioni lavorative dei portalettere rimasti, ha peggiorato eccessivamente il servizio ai cittadini e alle aziende.
E’ ovvio che se Poste Italiane non rivede il suo Piano riguardo le modalità di recapito della corrispondenza nella nostra provincia ovvero, in alternativa, riducendo, ove possibile, i tagli effettuati, qualora la situazione di criticità dovesse perdurare, come Organizzazioni Sindacali territoriali, abbiamo il diritto/dovere di agire di conseguenza adottando le giuste contrarie a quelle aziendali per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori e dei cittadini della nostra provincia”.

 

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