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Cavezzo: “A chi va via dai Map saranno pagati fino a 600 euro d’affitto”

da | Apr 28, 2016 | Cavezzo, Ricostruzione | 0 commenti

La sindaca di Cavezzo Lisa Luppi

La sindaca di Cavezzo Lisa Luppi

“A chi va via dai Map saranno pagati fino a 600 euro d’affitto”. Lo spiega, in una nota dell’amministrazione, la sindaca Lisa Luppi  che interviene sulla querelle aperta da Pietro Di Antonio, disoccupato di Cavezzo che vive in un M.A.P., i Moduli Abitativi  Prefabbricati.“A una lamentela di un cittadino corre l’obbligo di una risposta. Veritiera e anche di principio. Partiamo da quest’ultimo – spiega la Luppi – se esistono dei diritti  ci sono pure dei doveri. Il Comune, davanti a situazioni di disagio e di bisogno, predispone progetti, aiuta ma non paga certo delle bollette di migliaia di euro di arretrati. E, sia chiaro, chi è sostenuto, deve impegnarsi e tirarsi su le maniche. Come iscriversi al Centro per L’impiego per trovare un posto di lavoro. E impegnarsi a reperire i soldi per evitare il distacco delle utenze o il calo di potenza delle forniture. Lo sforzo di verità, infine, è molto chiaro: smentisco che il Comune di Cavezzo paghi migliaia di euro di bollette agli stranieri. – E neppure ha sborsato per saldare le utenze a famiglie italiane che non versassero, da anni, quanto dovuto. Questo vale anche per le famiglie terremotate assegnatarie dei moduli abitativi. Mai successo e non  accadrà”.

La presa diposizione dell’amministrazione comunale è ferma e decisa, nei confronti di un cittadino che non rispetta il pagamento delle fatture per le forniture effettuate nel suo M.A.P. e, da ieri non risponde alle chiamate dei servizi sociali del Comune di Cavezzo, tanto che adesso scatterà una convocazione notificata dalla Polizia Municipale per convocarlo in municipio. Ma la giunta è impegnata nel trovare una soluzione.

La sindaca chiarisce: “Il caso è seguito da tempo dai servizi sociali. Il Comune è già intervenuto, in passato, contribuendo a pagare alcune utenze. Infatti, un mese fa, ha provveduto al versamento di una somma di alcune centinaia di euro. Un pagamento che è servito ad attivare un piano di rateizzazione a fronte di una consistente morosità dell’utenza elettrica. Di Antonio, in cambio di tale aiuto, si era impegnato a pagare le bollette successive. I progetti dei servizi sociali prevedono un aiuto concreto del Comune. A patto, però, di un impegno della famiglia a compiere una serie di azioni, finalizzate all’acquisizione di un’autonomia sotto il profilo economico e sociale”.

Se Pietro Di Antonio, come qualsiasi assegnatario di modulo abitativo, troverà un alloggio in locazione, il Commissario delegato fronteggerà il pagamento dell’affitto fino a un canone massimo di 600 €. E’ evidente che l’amministrazione sarà ben felice d’intervenire con risorse regionali per sostenere un progetto di fuoriuscita dal modulo abitativo, permettendo così al cittadino di vivere in una casa vera e propria.

“Ribadisco – conclude Lisa Luppi – che ciò vale per tutti gli assegnatari dei moduli abitativi, che, oggi, sono solo 11 a fronte dei 72 nuclei iniziali ai quali abbiamo anche stanziato i 787, attribuiti in forma eccezionale e in parti uguali rimasti dalle donazioni. Nei prossimi giorni, quando Pietro Di Antonio risponderà al telefono o alla nostra convocazione, i servizi sociali incontreranno nuovamente la famiglia, come già accaduto nelle settimane precedenti, per definire un progetto condiviso, per la realizzazione del quale è indispensabile la collaborazione della famiglia”.

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