Fernando Ferioli, sindaco di Finale Emilia, molla tutto: arriva ad elezioni ma non si ricandida: “È con molta amarezza e un profondo dolore personale che comunico come, dopo le dimissioni presentate ieri dagli assessori Lisa Poletti, Fabrizio Reggiani e Massimiliano Righini, in queste ore anche gli assessori Angelo d’Aiello e Fabrizio Mengoli rassegneranno il loro incarico, come da accordi presi con il sottoscritto”, scrive il sindaco in una nota.
Spiega che “Il mio abbraccio va a tutti quelli che soffrono e che stanno vivendo una situazione terribile dal punto di vista umano e familiare. Siamo persone semplici e normali, non siamo di ferro né di marmo e quello che è capitato in questi mesi ha irrimediabilmente distrutto ogni tipo di corazza”.
Aggiunge che “Azzerando di fatto tutta la Giunta e, rimanendo solo nella carica di sindaco, formulerò la richiesta al Prefetto dell’invio di un incaricato che sostituisca gli assessori e permetta all’amministrazione di giungere a fine mandato, con l’approvazione di un bilancio che presenta un avanzo di oltre 9 milioni di euro e che lascerò in eredità al sindaco che mi sostituirà dopo le elezioni del 5 giugno 2016, oltre ad un bilancio in equilibrio, conti in ordine e una serie di progetti già avviati (Centro Sportivo, Teatro, Municipio eccetera).
Anche i consiglieri di maggioranza che decideranno di lasciare il loro incarico, verranno surrogati per consentire di arrivare regolarmente alla conclusione del mandato.
Sono a pezzi umanamente, perché grande è stato lo sforzo compiuto per superare i tanti scogli che ci si sono via via parati d’innanzi nel corso di questi cinque anni. Sono orgoglioso di tutto quanto è stato fatto. Ogni capello bianco, ogni lacrima, ogni notte insonne è stata vissuta solo per il bene della mia, nostra comunità. E il mio percorso come sindaco arriva a conclusione in un modo che non avrei mai immaginato.
Capisco come le tensioni dell’ultimo anno abbiano messo a dura prova tutti, però eravamo a un passo dal traguardo e sarebbero stati i cittadini, eventualmente, a decidere di farci tornare a casa.
Le ferite saranno eterne come sarà eterna la convinzione di tutto il bene che è stato fatto: i quasi 10 milioni di donazioni raccolte, le lotte per ottenere nuove scuole, nuovi spazi, nuova vita dopo il sisma del 2012. Ed è proprio per questo che voglio chiudere il mio mandato a scadenza elettorale, non un giorno di meno, rimanendo esclusivamente per non lasciare il mio amato Comune alla deriva.