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I bambini della materna lasciano i container e tornano in sede a Cavezzo

da | Apr 16, 2016 | Cavezzo, Ricostruzione | 0 commenti

Taglio del nastro per la scuola paritaria dell’infanzia di Cavezzo che dopo aver lasciato i container cui era costretta dal sisma del 2012 ora torna nella sede ristrutturata e messa in sicurezza. Con la sfida di ospitare sempre più bambini: c’è lo spazio per tre sezioni, ma ne sono adesso occupate due, di materna: un totale di 39 bambini dai 3 ai sei anni. Affiancate da una sezione di nido aggregato, dai due ai tre anni, per un totale di quattro pargoli. I vertici della scuola fanno i conti con il calo delle nascite, con i discorsi economici delle famiglie (entrate e uscite devono tornare anche in casa) e, infine, non certo marginale, l’essere stati spostati all’interno di container in altra struttura, dopo il terremoto.

Gli investimenti. Sono stati 499 mila gli euro investiti, post sisma, per risistemare la parte vecchia della struttura, aggiunti ai 965 mila per quella nuova, della scuola. Senza dimenticare i 900 mila arrivati dalla Regione Emilia Romagna e i 571 mila euro giunti da donazioni. Accantonate le cifre, è bene ricordare che, dal 2000, l’istituto ha ottenuto il riconoscimento istituzionale della parità scolastica, grazie al possesso dei requisiti richiesti dalla legge n. 62 del 2000. Dal 1920 vi avevano operato le Suore della Carità, poi le Suore Francescane di Palagano fino al 1999. Ora la gestione è in capo alla parrocchia di Cavezzo, che si avvale d’insegnanti laiche. Esattamente tre le docenti per la materna e una per il nido. Che si aggiungono a due inservienti, a un coordinatore pedagogico, Marco Carione e a due volontarie, impiegate nei settori amministrazione ed economato.

inaugurazione materna paritaria - sindaco Luppi insieme vescovo Castellucci e parroco DallariLa cerimonia All’inaugurazione di domenica 10 aprile vi erano circa trecento persone; ospitate a pranzo quasi 180. Al taglio del nastro anche il sindaco di Cavezzo Lisa Luppi, l’assessore alla scuola Tinti, oltre al vescovo di Modena Erio Castellucci e al padrone di casa, parroco di Cavezzo, don Giancarlo Dallari. L’istituto è aperto a tutti, non vi sono preclusioni. E’ ovvio che resti una scuola d’ispirazione cattolica, “che, anche se non fa catechismo – spiegano all’interno dell’istituto – deve, comunque, trasmettere il profumo dei valori del cristianesimo. Valori che vanno vissuti, non insegnati. E il parco insegnanti è più stabile da noi, vi è meno turnover. E’ in fase di valutazione, poi, la realizzazione del centro estivo. Infine, ci differenziamo pure sul miglioramento dell’offerta formativa”.

Oltre alla normale didattica, troviamo il progetto di educazione ambientale (sezione 5 anni), il progetto educazione stradale (sezione 5 anni), quello di lettura animata, attuato in collaborazione con la biblioteca di Cavezzo, il progetto teatro, l’inglese, la propedeutica musicale e la psicomotricità.

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