Si sono svolte giovedì 7 aprile presso il Museo Enzo Ferrari di Modena la presentazione e la premiazione dei progetti di impresa che hanno partecipato a “Imprendocoop 2015”, il concorso promosso da Confcooperative in collaborazione con il Comune di Modena, la Fondazione Democenter, l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e con il sostegno di Emilbanca e COOP UP.
Al concorso hanno partecipato 14 progetti che, dopo una serie di incontri formativi, hanno presentato un business plan valutato da un qualificato comitato tecnico-scientifico composto da rappresentanti del mondo della ricerca, dell’imprenditoria e dell’economia modenesi.
La Parrocchia di San Biagio in Padule ha presentato un progetto partecipato dalla sua Comunità, e pensato e coordinato dal Dott. Paolo Campagnoli, per la realizzazione di un “Villaggio rurale ecosolidale” nell’ambito degli interventi di ricostruzione e di riqualificazione post sisma. Questa Parrocchia si trova nel territorio di San Felice sul Panaro, in un contesto rurale di grande suggestione paesaggistica, e si caratterizza per la presenza di alcuni edifici di pregio architettonico che la connotano come un caratteristico “borgo di campagna”. Accanto ai fabbricati, gravemente danneggiati dai terremoti del maggio 2012, vi è un podere agricolo esteso circa 20 ettari che i parrocchiani lavorano da anni come volontari, avendolo in affitto dall’Istituto Diocesano di Sostentamento del Clero.
L’idea di ricostruzione post sisma condivisa dalla Comunità parrocchiale e sviluppata nel corso di “Imprendocoop 2015” è di per sé molto semplice: utilizzare i fondi disponibili per fare sì che i fabbricati e il podere agricolo possano rafforzare l’identità rurale del luogo e, nel contempo, diventare occasione di economia sociale attraverso possibilità di lavoro e di residenzialità condivisi. Questo progetto di rinascita sanbiagese è supportato dall’Arcidiocesi di Modena-Nonantola, che già nelle prime settimane successive al sisma si è attivata con i suoi Uffici Ricostruzione e Beni Culturali per dare una concreta prospettiva di ripresa.
Il piano d’impresa, premiato da “Imprendocoop 2015” con il secondo posto, è articolato su un quadriennio (2016-2019) nel corso del quale si prevede la totale riqualificazione degli spazi architettonici e una radicale trasformazione del piano agrario. Nuove attività colturali saranno volte al recupero dei cereali tradizionali con l’attivazione della filiera corta (già nel 2015 si è fatta una prima semina sperimentale di grano “inallettabile” e di farro da granella), alla creazione di orti sociali e alla nascita di un giardino didattico dei frutti antichi. Si prevede anche l’apertura di piccoli laboratori artigianali (tessitura e sartoria) e agroalimentari, oltre a un piccolo negozio per la vendita diretta dei prodotti aziendali. Particolare attenzione sarà poi posta ai temi della biodiversità e della riqualificazione del paesaggio rurale, con l’impianto di una piccola area boscata e la reintroduzione di alcuni filari di vite maritata all’albero per ricostruire il tradizionale paesaggio della “piantata”.
Il recupero degli edifici danneggiati dal sisma avverrà gradualmente: a giorni partirà il cantiere riguardante i due edifici rurali (bassocomodo e stalla con fienile) ed entro l’anno di prevede di costruire il Nuovo Centro Parrocchiale in sostituzione del vecchio Ufficio Postale. A fine mese sarà poi presentato anche il progetto di restauro del grande complesso della Canonica che si spera di poter concludere nel 2017.