Stefano Lugli si candida sindaco a Finale Emilia: il leader di Rifondazione Comunista modenese scioglie le riserve e dopo il bel risultato ottenuto alle scorse Europee (prese più di 7 mila voti e non venne eletto per un soffio) viene si dedica alla sua città natale.
Ecco cosa scrive nella lettera di candidatura:
“Mi candido Sindaco per una lista civica di sinistra che riunisce tutti coloro che hanno subito le scelte di questa giunta di centro sinistra, e i tanti che oggi si sentono delusi dalle politiche Pd. La mia candidatura è l’epilogo di un percorso partito da diverso tempo, che ha coinvolto persone della sinistra politica e civica di Finale Emilia, di Massa Finalese e di tutte le frazioni del nostro Comune, ed è tutt’ora aperto a chiunque voglia partecipare a questa sfida.
Mi candido Sindaco perché voglio che Finale Emilia cambi volto, e diventi una città capace di coniugare tutela dell’ambiente, promozione dei diritti dei cittadini e crescita economica, puntando a diventare un polo attrattivo per produzioni e lavoro di qualità per le nuove generazioni.
Voglio che Finale Emilia cambi volto attraverso la partecipazione, quella vera che porta alla costruzione di idee condivise. Perché in un territorio devastato dal terremoto, dalla disoccupazione e dall’inquinamento, ritengo che la prima regola da darsi sia ascoltare i bisogni delle persone, perché è da qui che comincerà la ricostruzione.
Voglio che Finale Emilia cambi volto perché il Comune torni protagonista delle proprie scelte urbanistiche e la smetta di piegare lo sviluppo del territorio alla speculazione.
Cambiare volto significa favorire la ricostruzione degli edifici pubblici e privati prima che la desertificazione dei centri di Finale Emilia e Massa Finalese diventi irreversibile, a causa della crisi, ma anche in seguito alla delocalizzazione delle attività economiche avvenuta dopo il sisma.
Cambiare volto significa non restare più in silenzio di fronte ai ritardi dell’Ausl nella realizzazione della casa della salute e all’impoverimento dei servizi sanitari nelle frazioni.
Cambiare volto significa dare respiro alle frazioni, valorizzandole e coinvolgendole nel processo di rinascita urbanistica e produttiva, evitando di relegarle ad un ruolo periferico importante solo per i voti della campagna elettorale.
Occorre cambiare volto perché gli amministratori uscenti si sono dimostrati del tutto inadeguati, al tal punto che il mancato scioglimento del Comune si è trasformato in un commissariamento di fatto dell’Ente, con gli uffici che devono rendere conto al Prefetto di ciò che fanno: unico caso in Regione. Una condizione che crea disservizi gravissimi per cittadini e imprese.
Cinque anni fa il Sindaco si è presentato con una forte carica innovativa, ma alla prova dei fatti le scelte assunte sono risultate in perfetta continuità con le politiche sbagliate degli anni precedenti. L’inceneritore all’ex zuccherificio è solo l’ultimo esempio delle tante promesse tradite da questa giunta, e se un’Amministrazione non è capace di tutelare i cittadini su salute, lavoro, economia, ambiente e legalità, vuol dire che ha fallito ed è necessario cambiarla.
Si può cambiare in diversi modi: io propongo di farlo da sinistra, con i valori che contraddistinguono la sinistra, la mia persona, le persone che fanno parte della lista. Non prometto miracoli, non ne sono capace, e non nego le difficoltà di una ricostruzione nel pieno della crisi economica. Posso però garantire il mio impegno per una gestione della cosa pubblica con rigore, precisione e il contributo di professionalità competenti per offrire ai cittadini un’Amministrazione buona e trasparente. Questa è l’unica possibilità per dare a Finale Emilia la speranza di un nuovo futuro. Gli altri candidati sindaco diranno che ci mettono la faccia, io ci metto l’anima”.
LEGGI ANCHE: Tutti gli articoli sulle Elezioni amministrative di Finale 2016