Severe restrizioni e impiego di mezzi alternativi per i prodotti fitosanitari in città. Saranno i sindaci a individuare le zone in cui l’uso dei diserbanti sarà comunque vietato e dove, invece, sarà saltuariamente possibile, ma senza rischi per la popolazione. Ma non solo: forti limitazioni anche all’impego di insetticidi e fungicidi per la protezione delle piante nelle aree verdi frequentate dalla popolazione.
La Giunta Regionale ha dato il via libera alle Linee di indirizzo per l’impiego dei prodotti fitosanitari nelle aree extra-agricole che integrano le norme previste nel Piano d’azione nazionale (Pan) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
Il testo riserva un’attenzione particolare ai “gruppi vulnerabili”, come minori, anziani e disabili. In particolare, i diserbanti saranno banditi nelle aree cortilive delle scuole dell’infanzia, primaria e centri diurni per l’infanzia e nelle aree gioco dei parchi destinati ai bambini. Le zone dove i sindaci consentiranno l’uso saltuario dei diserbanti – soluzione limitata ai casi dove altri mezzi alternativi non sono praticabili – dovranno comunque essere caratterizzate da una presenza della popolazione saltuaria o limitata nel tempo.
Per erbe infestanti e insetti dannosi alle piante si dovranno dunque utilizzare metodi naturali e biologici (lancio di insetti utili) o meccanici (sfalci, asportazione delle parti infestate) o ancora fisici (vapore o schiume). Solo in caso di effettiva necessità si potrà ricorrere ai prodotti chimici. Sempre per una maggior tutela delle persone e in più rispetto a quanto previsto dal Pan, le linee guida sono state estese anche alle aree naturali protette e ai siti della rete Natura 2000 dove devono essere preservati particolari habitat naturali.
La Regione definirà protocolli tecnici per proteggere le specie ornamentali, floreali e forestali presenti nelle aree frequentate dalla popolazione indicando prioritariamente, e laddove possibile, i mezzi alternativi ai prodotti fitosanitari, le misure di controllo biologico e il ricorso a trattamenti con prodotti a basso rischio e ammessi in agricoltura biologica. In pratica anche nelle aree urbane dovranno essere definite modalità di protezione delle piante che in agricoltura sono già attuate da molti anni, come l’agricoltura biologica e la produzione integrata.
Per l’esecuzione dei trattamenti lungo le strade e le linee ferroviarie sono attese indicazioni da parte del Ministero dell’Ambiente.
In caso di necessità di trattamenti fitosanitari in aree urbane dovrà essere fornita un’informazione preventiva alla popolazione: 24 ore prima della data dell’intervento è prevista l’esposizione di un’apposita cartellonistica. In alcuni casi si potrà ricorrere alla diffusione di comunicati stampa o comunicazioni nei siti web per dare maggiore efficacia alla notizia. Inoltre, con un anticipo di almeno 10 giorni, dovrà essere effettuata la notifica del trattamento alle Autorità competenti (Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL, Comune e Sezione provinciale ARPAE Emilia-Romagna), contenente una serie di informazioni quali la sostanza utilizzata per il trattamento e le caratteristiche tecniche delle attrezzature utilizzate.
Le Linee guida sono rivolte anche agli agricoltori che effettuano trattamenti nelle coltivazioni adiacenti alle aree frequentate dalla popolazione. Anche in questo caso sono state definite modalità di segnalazione e di avviso.
Nel frattempo sono infatti già state predisposte attività per la formazione dei venditori, degli utilizzatori dei prodotti fitosanitari e dei tecnici consulenti, necessaria per vendere, utilizzare e consigliare questi formulati. In Emilia-Romagna sono abilitati oltre 35.000 agricoltori, 560 consulenti e oltre 600 venditori di prodotti fitosanitari.
Le linee guida sono state pubblicate nel Bur della Regione Emilia-Romagna n. 125 del 4 maggio 2016 – Parte seconda.