Che nei cantieri della scuola Frassoni ci fosse qualcosa di sospetto non è stata una notizia a ciel sereno per chi ha seguito in questi anni il Consiglio comunale a Finale Emilia. A chiedere di vederci chiaro erano i consiglieri di minoranza, e così come nel caso degli appalti sospetti, ora la Procura indaga sulle questioni segnalate dai politici.
Lo conferma il sindaco di Finale Fernando Ferioli, che in una nota spiega come “E’ vero, sulla gara delle Scuole Medie Frassoni furono molti gli assalti delle minoranze, gli esposti e le segnalazioni agli organi competenti” e attacca: “che ora le minoranze (Lega Nord e Stefano Lugli in testa) si affrettino a dichiarare che loro avevano previsto quanto oggi sta emergendo, richiamando gare al massimo ribasso inesistenti e mischiando la realtà, senza conoscerla o distorcendo ciò che è successo, buttando nel mucchio commissione antimafia e amianto, mi fa pensare ad avvoltoi senza scrupoli che usano una situazione devastante per una comunità per i propri fini elettorali”.
Il sindaco spiega che le accuse fatte allora dalle minoranze “vertevamo tutte sulla presenza dell’ex capo dell’Ufficio Lavori Pubblici del Comune, Giulio Gerrini, come presidente nelle commissioni di gara. Una presenza che, dopo il 28 gennaio 2015, giorno del suo arresto nell’inchiesta Aemilia, portò a pressanti richieste per bloccare una gara i cui contenuti a noi risultavano assolutamente regolari. In ogni caso, da gennaio 2015 all’avvio del cantiere per le nuove scuole, avvenuto a luglio 2015, ben 6 mesi dopo, l’Amministrazione ha verificato ogni virgola di quella gara e della sua aggiudicazione e addirittura, per essere sicura di non essere colta in fallo, ha chiesto pareri all’Avvocatura dello Stato.
La gara – insiste Ferioli – è risultata essere assolutamente regolare. L’azienda che se l’è aggiudicata, l’AeC di Zaccarelli, ha proposto uno sconto dell’8%, contro uno sconto del 20% del secondo arrivato.
Che ora le minoranze (Lega Nord e Stefano Lugli in testa) si affrettino a dichiarare che loro avevano previsto quanto oggi sta emergendo, richiamando gare al massimo ribasso inesistenti e mischiando la realtà, senza conoscerla o distorcendo ciò che è successo, buttando nel mucchio commissione antimafia e amianto, mi fa pensare ad avvoltoi senza scrupoli che usano una situazione devastante per una comunità per i propri fini elettorali, arrivando addirittura a ipotizzare per la nostra partecipata Sorgea – che opera nei servizi idrici integrati e ambientali – un ruolo di possibile gestore in un appalto di una scuola. Basta.
In questo momento è a queste nostre scuole che penso e, con la massima urgenza, chiedo – come è già avvenuto a Galliera e San Possidonio, dove nuovi edifici sono stati al centro di vicende analoghe – analisi approfondite per capire se le strutture che devono accogliere i nostri ragazzi sono sicure oppure no.
Se non dovessero garantire la sicurezza prevista in fase di gara, chiederemo tutti i danni possibili a chi, senza scrupolo alcuno, ha avuto comportamenti talmente infami da mettere in pericolo la vita di centinaia di ragazzi e decine di insegnanti.
E parte lesa in questa vicenda – conclude il sindaco – non sarà solo il Comune, ma l’intera cittadinanza di Finale Emilia”.