Sono passati quattro anni dal sisma che ha cambiato il volto della Bassa. Quattro anni fatti di sofferenze, fatiche, risalite, piccoli e grandi traguardi raggiunti per i cittadini e gli agricoltori, ancora alle prese con la ricostruzione.
«È una ricorrenza dolorosa, – ha detto Eugenia Bergamaschi, presidente di Confagricoltura Modena – a quattro anni dal sisma la ferita è ancora aperta. Sono stati quattro anni d’inferno per la Bassa, che non sembra aver chiuso i conti con la sfortuna, considerando la grandinata dei giorni scorsi. È difficile trovare parole di conforto per gli imprenditori, posso solo dire che stiamo dando il massimo per sostenere la loro attività e per portare avanti le ragioni degli agricoltori sui tavoli istituzionali. Nessuno vuole mollare, – spiega Bergamaschi – soprattutto ora che abbiamo visto che con il lavoro e l’impegno si ottengono i risultati, vedi la deroga al 2018 per concludere i lavori e per presentare la rendicontazione delle spese legate alla ricostruzione. Dobbiamo però essere consapevoli che si tratta di una ricostruzione complessa: in Fiuli, in una zona meno industrializzata, sono stati necessari dieci anni per tornare alla normalità. Per chi vive nella Bassa quattro anni sono tantissimi, ma per la complessità del territorio interessato sono pochi e il percorso è ancora lungo. Non abbandoniamo la speranza – conclude la presidente di Confagricoltura Modena – non abbandoniamo la voglia di ripartire e di farlo insieme, perché col lavoro di squadra si raggiungono traguardi importanti. Dopo quattro anni abbiamo fatto tanto, ma tanto ancora c’è da fare: teniamo botta”.