L’indagine congiunturale effettuata dalla Camera di Commercio, in collaborazione con Cna e Confindustria provinciali, ha evidenziato un incremento di produzione del +4,2% ed un analogo aumento del fatturato, +4,5%, nel periodo gennaio-marzo 2016 rispetto allo stesso trimestre del 2015.
La rilevazione, effettuata su un campione di imprese del settore manifatturiero modenese, ha confermato il perdurare di una situazione stagnante del mercato interno, registrando una flessione del -3,2% degli ordini dall’Italia, mentre continua l’espansione della domanda dall’estero, con un aumento degli ordini del +7,1% sempre nel primo trimestre 2016 rispetto al corrispondente periodo del 2015. Le esportazioni hanno raggiunto in media il 40% delle vendite complessive, confermando la spiccata propensione ai mercati mondiali che caratterizza le nostre imprese.
L’indagine contempla anche quesiti sulle previsioni a breve termine formulate dagli imprenditori. La quota percentuale di imprese che si attende un incremento di produzione è salita dal 10,7% del quarto trimestre 2015 al 14,2% del primo trimestre 2016. La maggioranza degli intervistati tuttavia prospetta una situazione di stabilità (65,5%), mentre il 20,3% indica un possibile calo dei livelli produttivi nei prossimi mesi.
Un dato confortante è la tenuta occupazionale: l’85,2% degli intervistati ha indicato stabilità nel numero dei lavoratori dell’azienda.
L’andamento dei settori manifatturieri nel primo trimestre 2016
L’industria alimentare ha mostrato un incremento tendenziale di produzione del +1,3%, mentre il fatturato è leggermente arretrato (-0,6%). Difficoltà si registrano nella raccolta ordini, in calo del -4,7% nel mercato interno e del -10,2% in quelli esteri.
La maglieria ha purtroppo confermato, anche in questo primo trimestre, il trend negativo degli anni precedenti, con decrementi generalizzati nei principali indicatori considerati: produzione (-5,7%), fatturato (-5,2%), ordini interni (-6,2%) e esteri (-3,5%).
Anche nel settore delle confezioni di abbigliamento si registrano segnali negativi, con preoccupanti flessioni di produzione (-9,8%) e fatturato (-8,8%); anche la raccolta ordini sul mercato domestico è inferiore a quella del corrispondente trimestre dello scorso anno, nell’ordine del -14,7%. Unica nota positiva il lieve aumento riportato dagli ordinativi dall’estero (+2,4%).
Nel settore ceramico, invece, gli indicatori sono positivi e mostrano una decisa crescita a livello tendenziale: +13,3% la produzione, +7,2% il fatturato, +19,4% gli ordini interni e +5% quelli esteri. Le imprese del settore sono tra le più internazionalizzate, la quota di fatturato proveniente dai mercati esteri ha sfiorato nel trimestre il 60%.
Per quanto concerne il settore dei prodotti in metallo, produzione e fatturato hanno evidenziato solo leggeri incrementi (rispettivamente +1,3%, e +1,4%). Il mercato estero si è rivelato dinamico riportando una crescita degli ordini pari al +7,9%, così come quello interno (+5,6%).
Positiva è apparsa anche la situazione del settore macchine e apparecchi meccanici dove la produzione si è incrementata del +5,8% e il fatturato ha conseguito un aumento a due cifre, +13,1%. Gli ordini dall’interno sono cresciuti del +3% mentre quelli dall’estero solo del +0,4%. La quota di fatturato realizzata sui mercati internazionali è stata in media del 58,7%.
Incerta, invece, la congiuntura del settore macchine e apparecchiature elettriche e elettroniche: la produzione è aumentata del +2,1% mentre il fatturato è diminuito del -0,8%. La raccolta ordini ha mostrato un incremento sul mercato interno (+2,3%) ed un contemporaneo calo sui mercati stranieri (-3,8%).
Il comparto che produce mezzi di trasporto e relativi componenti ha evidenziato una caduta dei volumi prodotti (-20,9%) ed un contemporaneo calo del fatturato nell’ordine del -4,9%. Stabili gli ordinativi.
Il biomedicale, infine, ha mostrato una situazione favorevole con un incremento di produzione del +7,5% mentre il fatturato è cresciuto del +12,1%. La raccolta ordini è stata particolarmente dinamica, con aumenti del +15,8% per il mercato domestico, e del +17,2% sui mercati internazionali, che assorbono oltre il 54% delle vendite.