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Riforme costituzionali, se n’è parlato a Rovereto

da | Mag 9, 2016 | Novi | 0 commenti

Sabato scorso, 7 maggio, si è tenuta a Rovereto sul Secchia un’iniziativa sulla riforma costituzionale. Un pubblico attento ha ascoltato i due relatori Stefano Quaranta, deputato di Sinistra Italiana e membro della Commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati e Mauro Sentimenti, avvocato e membro del Comitato Nazionale per il NO nel referendum costituzionale e per l’abrogazione dell’Italicum, descrivere le caratteristiche e le conseguenze sulla nostra democrazia del DDL Boschi di modifica della Costituzione e dell’Italicum, la “nuova“ legge elettorale.

Come spiega una nota di  Anpi Rovereto e del comitato provinciale per il NO al referendum costituzionale e per l’abrogazione dell’Italicum, Mauro Sentimenti si è soffermato su come l’Italicum, esattamente come il Porcellum (bocciato nel 2014 dalla Corte Costituzionale), distorce il principio di rappresentanza assegnando un premio di maggioranza abnorme a un’unica lista, determinando così un’eccessiva concentrazione di potere, e sul meccanismo dei 100 collegi e dei capilista bloccati, che di nuovo ci consegnerà una Camera dei Deputati composta per la maggioranza di nominati. A ciò si affianca un Senato ridotto a un dopolavoro per sindaci e consiglieri regionali, che non è per nulla abolito, abolita è invece la possibilità dei cittadini di scegliere i senatori che saranno nominati dai Consigli Regionali.

Stefano Quaranta ha sottolineato come il referendum costituzionale “abbia a che fare con la qualità della nostra democrazia” e come quindi sia importante per i cittadini essere veramente informati. L’onorevole ha inoltre spiegato come questa riforma non semplifica le istituzione né l’iter legislativo, l’intervento pasticciato sul bicameralismo porterà, infatti, ad avere ben 10 procedimenti legislativi piuttosto confusi. Il senso e il contenuto di questa profonda riforma della Costituzione, che snatura la Carta del ’48 nata dalla Resistenza, non è quello della semplificazione o del miglioramento delle istituzioni, il senso profondo è quello “dell’uomo solo al comando”, una pericolosa deriva che toglie voce ai cittadini e mina profondamente la sovranità del popolo.

 

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