Cemento farlocco, l’inchiesta “Cubetto” va avanti. Si indaga un laboratorio di analisi per chiarire il ruolo dei tecnici che effettuarono le analisi sul cemento per le scuole Frassoni di Finale. In attesa che l’incidente probatorio che dimostrerà se c’è o meno del cemento farlocco, annacquato e depotenziato, nella scuola finalese, le indagini della Procura stanno andando avanti. Obiettivo trovare ulteriori conferme a quanto emerso dalle intercettazioni.
Il nome dell’operazione, “Cubetto”, deriva dai campioni di cemento utilizzati destinati ad essere analizzati per i controlli. “Gli agenti di polizia seguivano un’altra pista sul traffico di droga quando hanno intercettato un dipendente della Betonrossi spa che, in diverse conversazioni, fa riferimento a «cubetti» trasportati nel suo furgone. Non si trattava di droga, ma di campioni di calcestruzzo che, emerge dalle intercettazioni, avevano «un problema di resistenza ». Il materiale è fornito dalla Betonrossi alla AeC, la ditta edile dei mirandolesi Zaccarelli che ha vinto l’appalto per la realizzazione dei lavori. Il tecnologo viene informato dai suoi superiori che dal laboratorio sono arrivati «risultati disastrosi». A quel punto, secondo l’accusa, tecnici e dirigenti, il direttore di cantiere e vertici della AeC si accordano per sostituire «tutta la partita dei provini»”.
Ora si vuole vedere chiaro sul ruolo che ha avuto il laboratori d’analisi della provincia modenese in cui sono stati portati e analizzati i cubetti. Hanno coperto il problema? Sono in qualche modo complici della truffa? Si vedrà. Agli atti ci sono le intercettazioni del dipendente Betonrossi che viene informato dai suoi superiori che dal laboratorio sono arrivati risultati negativi sul cemento. Cosa accade da quando si registra questa telefonata a quando l’esito delle analisi diventa positivo?