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Farmaci nel frigo del bar dopo il black out? “Iniziativa autonoma di un tecnico”

da | Giu 3, 2016 | Finale Emilia, Lo sai che... | 0 commenti

Farmaci nel frigo del bar dopo il black out? “Iniziativa autonoma di un tecnico”. L’Ausl spiega quello che è accaduto sabato scorso a Finale Emilia, quando a causa di un distacco della corrente è stato portato in un bar vicino alla Casa della salute in contenitore con farmaci che per non deperire devono essere mantenuti a una temperatura fredda e costante. Non una soluzione a un’emergenza inaspettata, spiegano dall’Ausl con una nota stampa ma: “Il distacco della corrente elettrica di sabato 28 maggio è stata programmato senza arrecare alcun disagio all’utenza. Sono state adottate tutte le misure idonee a garantire la corretta conservazione dei farmaci, avendo previsto – come in effetti è avvenuto – il mantenimento della temperatura frigo. Il trasferimento del materiale in un frigorifero all’esterno della struttura è stata una autonoma iniziativa del tecnico presente in struttura”.

Quanto accaduto aveva suscitato le preoccupazioni di Federfarma, l’associzione dei farmacisti, che in una nota scrive che l’avvenimento “risveglia alcune perplessità sul modello che le Aziende Sanitarie emiliane hanno deciso di percorrere in questi anni con grande slancio. Le Case della Salute non possiedono quelle caratteristiche strutturali e quelle competenze professionali che possano garantire la gestione di ciascun farmaco in maniera pienamente consapevole.

“Farmaci conservati in maniera impropria – anche per brevi periodi – possono causare gravi conseguenze per la salute dei cittadini, oltre che un costo per la collettività – spiega Silvana Casale, presidente di Federfarma Modena – A maggior ragione i farmaci, particolarmente costosi, che richiedono uno stoccaggio a temperature basse e controllate. Senza voler creare alcun allarmismo, rimaniamo tuttavia perplessi di fronte a quanto accaduto a Finale: un evento sicuramente accidentale, che però obbliga ad una riflessione seria”.

“Ricordiamo – prosegue Federfarma – che le farmacie private e pubbliche della regione Emilia Romagna (Federfarma e Assofarm), da tempo hanno dato la propria disponibilità alle Ausl per svolgere la cosiddetta “distribuzione per conto” dei farmaci, con l’obiettivo di sposare il potere contrattuale delle Asl nell’acquisto dei farmaci con la capillarità territoriale delle farmacie. Una strada che porterebbe enormi vantaggi al cittadino, che potrebbe ritirare i medicinali nella propria farmacia di fiducia evitando spostamenti chilometrici e code, ma che garantirebbe oltre alla capillarità un controllo professionale e coscienzioso dei farmaci stessi”.”

Durissima la replica dell’Ausl. “L’Azienda USL di Modena stigmatizza le affermazioni di Federfarma Modena che, senza avere alcuna titolarità in materia, critica con affermazioni gravi e totalmente ingiustificate la struttura e il modello di funzionamento delle Case della salute, punta di eccellenza dell’assistenza territoriale dell’Emilia Romagna – scrive l’azienda in una nota – Del tutto gratuite e quantomeno inopportune inoltre le dichiarazioni di Federfarma Modena sulle competenze dei professionisti e sulla sicurezza: l’AUSL di Modena rassicura i cittadini sulla corretta conservazione dei farmaci e dei beni sanitari all’interno delle Case della Salute, come in tutte le altre strutture del Servizio Sanitario dove sono applicate le procedure indicate delle raccomandazioni ministeriali e regionali. Il Dipartimento Farmaceutico provvede alla vigilanza sul rispetto delle normativa in materia di farmaci e dispositivi, svolgendo costante formazione e aggiornamento del personale, compreso quello operante nella Casa della Salute di Finale.

Il distacco della corrente elettrica di sabato 28 maggio è stata programmato senza arrecare alcun disagio all’utenza. Sono state adottate tutte le misure idonee a garantire la corretta conservazione dei farmaci, avendo previsto – come in effetti è avvenuto – il mantenimento della temperatura frigo. Il trasferimento del materiale in un frigorifero all’esterno della struttura è stata una autonoma iniziativa del tecnico presente in struttura.

Del tutto fuori luogo infine il riferimento alla “distribuzione per conto” dei farmaci tramite le farmacie private e pubbliche. Questa attività è già presente, disciplinata con uno specifico accordo, che prevede un compenso per le farmacie sulla base delle confezioni erogate. Spiace dover prendere atto di come troppo spesso i temi che riguardano il Servizio Sanitario vengano strumentalmente utilizzati procurando ingiustificato allarme nei cittadini e senza alcuna attenzione all’interesse pubblico.”

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