Presso il Centro Culturale Zavattini di Luzzara, lo scorso sabato 21 maggio, è stata inaugurata la mostra “Omaggio a Tornatore”, lavoro collettivo di Effeottoemezzo, un gruppo di appassionati di fotografia che vivono nelle terre emiliane. Il gruppo è sorto dal coinvolgimento del maestro Gianni Berengo Gardin intorno all’idea di rendere omaggio a Federico Fellini, detto fatto e mentre la mostra “Omaggio a Fellini” cominciava il suo itinerario in giro per l’Italia subito partiva un secondo progetto, “Sui binari del tempo”; appena asciugate le stampe già nasceva il progetto “Omaggio a Tornatore”, il che qualificava il gruppo di fotografi come costruttori di carri da porre davanti ai buoi.
La mostra di Luzzara fa parte di un evento molto più esteso: venerdì 20 maggio si è svolto l’incontro “Quando la fotografia incontra il cinema” (sì, perché nel frattempo il set fotografico si è trasformato in set cinematografico attraverso il coinvolgimento, fra gli altri, del regista Paolo Galassi, ma di questo vi parlerò dopo l’uscita del film prevista per settembre 2016), mentre domenica 22 maggio si è svolto un workshop tenuto dal Maestro Gianni Berengo Gardin.
La mostra Omaggio a Tornatore, allestita nelle sale del Centro Culturale Zavattini, regista sceneggiatore e scrittore nato a Luzzara, è stata affiancata dalla proiezione di una serie di fotografie, altre da quelle esposte, accompagnate da un commento musicale, avvenuti nella sala Danilo Donati, scenografo e costumista nato anch’egli a Luzzara.
La mostra è stata introdotta da Simone Terzi, Coordinatore di “Fondazione Un Paese, Luzzara”, che ha passato la parola all’Assessore alla cultura Elisabetta Sottili la quale, oltre ai saluti di rito, ha testimoniato come lo stupore dei paesani nel veder calare improvvisamente nel luogo una moltitudine di fotografi e cineoperatori, di attori e comparse in abiti degli anni ‘930, si sia poi trasformata in curiosità partecipe durante le fasi delle riprese prolungatesi per diverse giornate. Quindi Roberto Gatti, in rappresentanza del gruppo Effeottoemezzo, ha illustrato per sommi capi il lungo e tortuoso percorso che ha condotto alla realizzazione del progetto. Infine Gianni BerengoGardin ha steso il tappeto dei ricordi che lo hanno portato dal suo primo incontro con Cesare Zavattini alla realizzazione del primo libro fotografico su Luzzara, poi alla seconda edizione dopo la morte del regista e quindi all’incontro coi fotografi che fondarono il gruppo Effeottoemezzo.
Il pubblico presente, dopo l’introduzione, si è perso fra le bellissime fotografie di grande formato che componevano la mostra vera e propria e numerose altre che riguardavano vari momenti colti nei giorni delle riprese, intrattenendosi ed interloquendo con gli autori presenti.
(Francesco Mandrino)
L’inaugurazione della mostra nelle foto di Patrizia Baraldini