“La valutazione dei docenti alla luce delle legge 107/2015 tra timori e fiducia” è il libro appena pubblicato che raccoglie gli atti dei convegni promossi dall’associazione OD, Organizzazione e Didattica della scuola che si sono tenuti tra Ravenna e Modena. Tra gli interventi quelli del dirigente scolastico dell’istituto Luosi di Mirandola Giorgio Siena.
Il tema è “caldo” in questi giorni perchè proprio adesso si sta decidendo in tutte le scuole come e a chi assegnare il bonus tratto dai fondi dedicati agli insegnanti: 200 milioni di euro all’anno. Un premio di produttività che nella scuola non è mai esistito e che è stato recentemente introdotto. E’ stato definito chiaramente chi deve decidere come erogarlo (i presidi, supportati da un esterno e in parte anche dagli studenti), ma si discute sui criteri da usare e anche se accettare questo compenso oppure no. Certo è che qualunque decisione presa crea scontento.
Ma leggiamo cosa dice Siena.
Il dirigente scolastico legge l’opportunità del bonus scuola nell’ambito delle nuove prerogative assegnate ai vertici scolastici e ricorda tutte le previsione di legge che hanno rafforzato questo ruolo apicale. E spiega: “Ovunque in Europa i docenti ricevono supporti concreti, giudizi, feedback positivi o negativi, riconoscimenti ed anche sanzioni: comunque si misurano costantemente con gli esiti del proprio lavoro anche in senso autovalutativo. La creazione di un efficace sistema pubblico di valutazione rimane un problema non solo dell’istruzione: è il problema della pubblica amministrazione in Italia. Di fronte alla sfiducia e all’avversione nella rendicontazione anzichè adottare un rigoroso sistema valutativo, si è optato per il proliferare di un pesante sistema burocratico fatto di norme, procedure e contrappesi tutto teso a creare una sovrastruttura di controlli in realtà inefficaci oltre che onerosi. Alla scuola si apre la possibilità di offrire un esempio di cambiamento virtuoso”.