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A Finale eletto Boetti presidente del Consiglio. E Palazzi pensa già a un rimpasto di deleghe

da | Lug 5, 2016 | In Primo Piano, Finale Emilia | 0 commenti

Si è tenuto ieri sera il primo Consiglio comunale dell’era del centrodestra al Governo di Finale Emilia. Un’assemblea quasi completamente rinnovata, con 13 nuovi ingressi su 16 consiglieri, in cui per la prima volta il centrosinistra conta su uno sparuto gruppo di rappresentanti che siede tra i banchi dell’opposizione.

Ieri, alla seduta che ha avuto un folto pubblico presente, è stata definita la composizione del Consiglio dopo le nomine in Giunta: sono entrati Sandy Marchetti, Daniele Paganelli e Claudio Golinelli.

Alla presidenza del Consiglio comunale è stato eletto Maurizio Boetti, consigliere di centrodestra di lunga esperienza consiliare. Una scelta indicata espressamente dal sindaco ma che ha già evidenziato qualche dissapore, visto che non è stata fatta all’unanimità da tutti i consiglieri di centrodestra (Boetti ha avuto 9 voti, la maggioranza conta invece di 10 voti). Presente il grande escluso della giunta, il consigliere Remo Tralli che pur avendo portato avanti un grosso lavoro in campagna elettorale e raccolto molti voti, non ha avuto un seggio in giunta. “Il ruolo di presidente del consiglio è stato assegnato a Maurizio Boetti, anche se con qualche evidente mal di pancia nella maggioranza, palesato più dalla sibillina dichiarazione di voto del consigliere Tralli che dai voti dell’aula. La mia indicazione di voto per questa figura è andata per il consigliere del M5S Mattia Veronesi, perché assegnare questo importante ruolo alle minoranze sarebbe stato un segno di reale tutela delle opposizioni e perché sarebbe stata la strada maestra per superare il muro contro muro che ha caratterizzato la vita politica finalese degli ultimi anni”, commenta dall’opposizione Stefano Lugli di Sinistra Civica.

A proposito di giunta, dopo la brutta figura fatta con le nomine della settimana scorsa, ora a quanto pare il sindaco sta preparando un rimpasto di deleghe. Sono numerose, infatti, quelle che alla fine del veloce giro di poltrone che c’è stato la settimana scorsa, ha deciso di tenere per sè. Probabilmente, salvo sorprese, le redistribuirà nella sua squadra di cinque assessori.

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