LETTERE PERSIANE
di Camilla Perugina
«E, quindi, ad agosto, ci vediamo tutti al Lido delle Nazioni, ok? Mare 9-12, fritto misto e insalata, riposello all’ombra, ancora mare e apericena sui viali. Ma te ci sarai?».
Ma certo che ci sarà. La maggior parte dei vacanzieri della Bassa sarà ai Lidi anche quest’anno. Stessa spiaggia, stesso mare, nella miglior tradizione italiana. Ci sono luoghi più belli, magari esotici. Un’amica mi confessava atterrita che il suo vicino di casa ai Lidi Estensi è – drammaticamente – l’uomo della porta accanto nelle rimanenti cinquanta settimane dell’anno. Mi viene in mente un film brasiliano, in cui una piccola comunità vive rinchiusa in una favela di lusso, che riproduce perfettamente il mondo esterno. Temo però di ricordare che in quel film ci sia un omicidio…
Esistono altre regioni lungo la costa adriatica, dove spesso il mare è più bello e addirittura meno costose. Ma tra Comacchio e Ravenna (anche se qualche temerario si spinge addirittura a Cattolica e a Gabicce Mare, sconfinando!), da giugno a settembre, la Bassa si trasferirà al mare in pianta stabile. Così da poter ritrovare le sicurezze di casa – gli stessi visi rassicuranti, ma quasi nessun immigrato (solo i vucumprà, ma quelli fanno parte dell’arredamento estivo); tortellini e lasagna, ma anche pesce e piada romagnola; stesse zanzare, ma un tocco glamour nell’abbigliamento e nelle abitudini (la frullateria vegana che a casa manca e le novità nell’abbigliamento) – senza rimanersene a casa. Una sorta di ‘botte piena e moglie ubriaca’ che funziona dagli anni Sessanta.
In effetti, in questo clima di Brexit viene da pensare che gli emiliani siano un po’ separatisti, rispetto al resto del Bel Paese. Se non altro per le abitudini culturali, che – bisogna ammetterlo – sono forti e radicate, ma anche sconosciute agli altri italiani. Sarebbe come dire che mortadella e lambrusco sono solo la punta dell’iceberg Emilia, laddove sotto alla superficie, l’emilianità è tale da poter speronare qualunque Titanic culturale che cercasse di passare. Mi viene da pensare che ci si dovrebbe inventare una sorta di Chiantishire dei Lidi, sfruttando le accreditate ma poco conosciute bellezze naturalistiche del posto, da rivendere agli amici europei come imperdibile. Un Lidishire. Anche se, probabilmente, troppo turismo da fuori Emilia laverebbe un po’ via la patina di backyard, di giardino di casa, tanto amata dagli emiliani in vacanza ai Lidi.
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