«Finora ufficialmente non sono arrivate richieste da parte del ministero per l’accoglienza di nuovi profughi. Con i sindaci abbiamo fatto il punto della situazione dal quale è emerso che nel territorio modenese e nella città di Modena in particolare siamo al limite delle possibilità di accoglienza».
Lo ha affermato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della provincia di Modena che si è riunita mercoledì 27 luglio per discutere, tra l’altro, della situazione dell’accoglienza dei profughi nel territorio modenese.
Come spiegano dalla Provincia, Attualmente sono oltre mille i profughi ospitati nel modenese sulla base dei bandi assegnati dalla Prefettura a cooperative sociali incaricate di gestire i percorsi di accoglienza.
«Siamo consapevoli – ha aggiunto Muzzarelli – che l’ondata di nuovi sbarchi potrebbe comportare un ulteriore sforzo e vedremo anche con il Prefetto come affrontare il problema per garantire una equilibrata distribuzione, ma ripeto: il territorio modenese è al limite soprattutto se teniamo conto, come i recenti dati confermano, che nel modenese abbiamo compiuto uno sforzo maggiore rispetto ad altre realtà del paese, alle quali tocca adesso fare la propria parte. In ogni caso confermiamo che i territori attualmente compresi nel cratere del terremoto continueranno a non essere coinvolti dai percorsi di accoglienza».
E al termine dell’incontro Muzzarelli, in accordo con i componenti della Conferenza ha annunciato l’invio di una lettera al ministro Alfano sulle modalità applicate finora nelle politiche dell’accoglienza.
Sulla necessità di un maggiore equilibrio nella distribuzione dei profughi è intervenuta anche Giuliana Urbelli, assessore alle Politiche sociali del Comune di Modena, che ha chiesto «una revisione delle modalità delle politiche dell’accoglienza applicate dal ministero che continuano a essere basate su una logica dell’emergenza da superare perché fatica a rispondere alle necessità dei territori», mentre Daniela Depietri, assessore al Sociale del Comune di Carpi, ha sottolineato la necessità di «un riequilibrio anche in regione dove ci sono realtà come Forli, Cesena e Rimini che sono ampiamente sotto la soglia del numero di profughi accolti».
Maria Costi, sindaco di Formigine, infine, ha posto l’accento sulla necessità di «applicare un principio di maggiore responsabilità e condivisione tra i diversi territori a livello nazionale; temi su sui quali occorre coinvolgere la Prefettura e il ministero per garantire un maggiore equilibrio».