Il suo crollo iconico, prima per metà quindi il collasso completo, l’ha fatta diventare per antonomasia il simbolo del nostro sisma. E’ la Torre dei Modenesi di Finale Emilia, destinata a rinascere ed ad essere riedificata come era prima: il suo ritorno all’antico – per quanto possibile: va comunque ricordato che i mattoni e gli elementi crollati erano stati raccolti, archiviati e stipati in attesa di essere riutilizzati, e anche la campana era stata messa in salvo – costerà un milione di euro, come modulato nell’ordinanza regionale numero 33 dello scorso 3 giugno relativa al Programma delle Opere pubbliche e dei Beni Culturali che definisce i Piani Annuali 2013-2014-2015-2016, cioè gli strumenti che mettono effettivamente a disposizione dei soggetti attuatori le risorse per l’esecuzione dei lavori.
Un milione per un’opera fortemente simbolica, che rinascerà ben prima rispetto alla ristrutturazione del castello, per il quale scatterà la fase di progettazione (240.000 euro) dell’intervento di ricostruzione che verrà affidata tramite concorso. Nella medesima ordinanza si stanziano 5,5 milioni per il Municipio (Casa Galei e palazzo Bortolazzi) – le cifre si intendono comprensive di donazioni, rimborsi e fondi – e 3,9 per il teatro sociale, circa 900 mila per Villa Finetti. Stabiliti anche i fondi per cimitero ebraico, cimitero monumentale, stadio (casa del custode e campo di allenamento) e il centro sportivo (con l’attesa futura piscina estiva); quindi per la ristrutturazione del ponte vecchio sul Panaro.
E a Massa? 47 mila euro per sistemare il muro del cimitero, 267.416 per le scuole medie Poletti, 263 mila per scuola di musica e biblioteca e 60 mila euro per la costruzione di un nuovo campetto da allenamento presso lo stadio.
Articolo originariamente apparso sul numero 2 del mensile SulPanaro,net