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Fiumi, al lavoro sulle Linee guida sulla gestione della vegetazione fluviale

da | Set 28, 2016 | Concordia, Cavezzo, Camposanto, San Prospero, Bomporto, Bastiglia, Alluvione | 0 commenti

Un ecosistema fluviale in buona salute è più sicuro, più utile allo sviluppo del territorio e anche più bello.
É a partire da questa consapevolezza che la Regione Emilia-Romagna ha avviato il confronto con le associazioni ambientaliste, chiamandole a raccolta questa mattina in un convegno a Bologna, per  fare il punto sul quadro attuale e sulle prospettive di gestione sostenibile dei corsi d’acqua.

E proprio dalla Regione sono stati assunti impegni precisi, presentati in anteprima agli addetti ai lavori dall’assessore alla Difesa del suolo,Paola Gazzolo. Tradurre le Linee guida regionali sulla riqualificazione fluviale nella progettazione delle opere di sicurezza idraulica. Rendere la comunicazione e l’informazione alla popolazione elementi preliminari e indispensabili per ogni intervento significativo sulla vegetazione fluviale, ad eccezione di quelli da effettuare in emergenza, per creare consapevolezza e condivisione in chi vive il territorio. Attribuire ai Contratti di fiume un ruolo ancora più rilevante nell’architettura della pianificazione territoriale. Infine assicurare, fatti salvi i casi di urgenza, il rispetto della stagionalità nella programmazione dei tagli della vegetazione dei fiumi, per tutelare i periodi di riproduzione e nidificazione delle specie animali.

“La riqualificazione fluviale e la gestione sostenibile dei corsi d’acqua sono obiettivi concreti che la Regione si è data- ha sottolineato l’assessore Gazzolo nell’illustrare gli impegni assunti-. Per raggiungerli c’è bisogno dell’apporto di tutti, a partire dalle associazioni ambientaliste, con cui vogliamo avviare un percorso all’insegna del dialogo. Conciliare la sicurezza idraulica e la tutela dell’ambiente è una necessità a cui occorre guardare per salvaguardare i fiumi e il territorio; e le Linee guida per la gestione della vegetazione sono proprio lo strumento che ci diamo per trovare un punto di equilibrio tra le varie questioni aperte, tra cui quella della nidificazione lungo i corsi dei fiumi”.

L’assessore ha poi ricordato i passi già compiuti dalla Regione sul tema della gestione fluviale, come l’adesione, nel 2015, alla Carta nazionale dei Contratti di fiume, che individua azioni di mitigazione del rischio idraulico e di corretta gestione delle risorse idriche, integrata con la tutela paesaggistica, la valorizzazione ecologica, ambientale e fruitiva del sistema fluviale. Un contratto è già stato sottoscritto, per il medio e alto Panaro, due sono in corso, per Marecchia e Trebbia, e altri al via, tra cui quello del Po a Piacenza e della Chiusa di Casalecchio a Bologna, prima esperienza in regione che interessa prettamente un ambito urbano e canali artificiali.

“Auspico che dal cammino avviato- ha concluso Gazzolo- possano giungere scelte politiche forti proprio perché condivise, frutto di una riflessione comune e dell’individuazione di obiettivi cari a tutti coloro che stanno dalla parte della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile”.

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