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Mirandola, alle critiche dei negozianti il Comune replica: “Ingenerosi e disinformati”

da | Set 13, 2016 | Mirandola, Ricostruzione | 0 commenti

In merito alle dichiarazioni di Confesercenti Area Nord apparse sulla stampa, interviene l’Assessore comunale alla Valorizzazione del territorio e Ricostruzione Roberto Ganzerli.

           

            «Siamo molto sorpresi delle dichiarazioni ingenerose e disinformate rilasciate da Confesercenti. Il Comune di Mirandola è sempre stato disponibile al confronto, anzi, è sempre stato il primo a cercarlo coi suoi principali interlocutori, per condividere le politiche da sviluppare sul territorio.

Confesercenti, come le altre associazioni di categoria, ha partecipato alla stesura del Piano Strutturale Comunale (Psc) e ad altri incontri, durante i quali sono state presentate e decise tutte le azioni strategiche della ricostruzione e del piano di rilancio del centro storico.

L’associazione dovrebbe quindi ricordare che il Comune ha ridotto le aree della grande distribuzione di 160 mila metri quadrati, ha abbassato l’Imu per chi affitta in centro storico, ha promosso il bando sull’innovazione con contributi a fondo perduto per la sostituzione delle serrande, ha effettuato grandi investimenti per tantissime iniziative in centro, sia estive che invernali, che hanno richiamato migliaia di persone (basti ricordare il Memoria Festival).

Il Psc e il Piano della ricostruzione, in particolare, stanno dando impulso al recupero di edifici dismessi, soprattutto dell’area urbana, come l’ex biscottificio Goldoni e l’ex Comet, per non parlare del piano di recupero dell’area della stazione delle autocorriere e di altro ancora.

Con solerzia e impegno stiamo seguendo la ricostruzione di tutti gli edifici del centro storico, con le loro problematiche complesse e non saremo soddisfatti fino a quando l’ultimo cittadino o l’ultima attività resteranno fuori casa o sede. Con gli edifici ricostruiti si ricomporrà anche il tessuto del centro e per questo da mesi stiamo incontrando i “delocalizzati” e i proprietari, al fine di far incontrare domanda e offerta.

Rimandiamo al mittente anche la ridicola accusa che il Comune svilupperebbe le proprie strategie solo al fine di incrementare le entrate da oneri di urbanizzazione. Basterebbe leggere i bilanci per scoprire che, al contrario, questa voce di entrata è passata da due milioni e 900 mila euro nel 2007 a 385 mila euro nel 2015.

La strada della ricostruzione non è facile, ma il Comune continuerà a lavorare sul commercio e sul centro con impegno, insieme a tutti coloro che hanno proposte concrete da avanzare e non sterili critiche».

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