“Pare che la nuova amministrazione del Comune di Finale Emilia abbia deciso di presentarsi ai propri cittadini con una scelta sciagurata e mortificante per molti di essi, che non stupisce solo perché dimostra, se ce ne fosse ulteriormente bisogno, l’atteggiamento di infantile oscurantismo che la Lega, insieme a molta parte della destra italiana, assume nei confronti dei diritti civili e dell’uguaglianza. Quello che stupisce è invece la dichiarazione del Sindaco Palazzi, che risponde alle ovvie critiche nascondendosi dietro ai tecnici e parlando di vuoto normativo. Siamo certi che tali affermazioni non siano figlie di un ragionamento giuridico compiuto, ma piuttosto della pusillanimità di chi non sa assumersi la responsabilità di una scelta sciagurata”. E’ il commento di Mariella Lioia, Coordinatrice SEL / SI Federazione di Modena sulle disposizioni in materia di unioni civili a Finale Emilia.
“Ciononostante – prosegue l’esponente di Sel – può essere utile ribadire al Sindaco di Finale Emilia che le unioni civili disciplinate dalla legge Cirinnà sono regolamentate alla luce degli articoli 2 e 3 della Costituzione, che affermano i principi dell’uguaglianza e della pari dignità delle formazioni sociali ove si svolge la personalità dell’individuo. Molti Comuni italiani, tra i quali il Comune di Modena, hanno recepito tale disciplina e stanno procedendo con gioia alle prime unioni civili, celebrate con la dignità che ogni amore merita. La documentazione del Comune di Finale Emilia, dunque, non supplisce ad alcun vuoto normativo, ma solo ad un intento discriminatorio e umiliante per chi, a seguito della tormentata approvazione della legge sulle unioni civili, ha finalmente il diritto di veder riconosciuto il proprio legame anche in Italia. Ci aspettiamo quindi – chiude la nota – che alle parole del Sindaco segua una immediata e inequivocabile inversione di marcia, che rimedi – per quanto possibile – al danno arrecato ai cittadini finalesi. In caso contrario, siamo pronti a mobilitarci, al fianco di cittadini e associazioni, per protestare nei modi più efficaci contro questa vergogna amministrativa e politica. Sui diritti conquistati in anni di lotte civili e politiche non c’è alcuna disponibilità a regredire nei confronti di una sottopolitica strisciante, che pensa di radunare consenso intorno all’umiliazione dei nostri concittadini”.