Una vita rovinata a 27 anni, quando nel momento del parto prima di stringere il suo bambino le era stato fatta una trasfusione di sangue infetto che la fece ammalare di Epatite C. E solo adesso, 36 anni dopo, arriva un risarcimento che può aiutare nelle cure.
La ragazza finalese – oggi una signora di 63 anni – si è infettata negli anni 80, gli anni dello scandalo sangue infetto che provocò migliaia di vittime, ma allora nessuno poteva immaginare cosa sarebbe accaduto.
La finalese venne infettata dal virus dell’epatite C in ospedale, nel ferrarese, dopo il parto. Solo una decina di anni dopo scopre di essere infettata, e nel 2005 la malattia cominciò a mostrarsi, dando origine a una grave patologia epatica, contro la quale la donna sta ancora lottando per sopravvivere.
Non è stato facile avere giustizia. In primo grado il Tribunale di Modena ha dato torto alla donna, motivando che era trascorso troppo tempo e il diritto all’indennizzo era decaduto. Ma il ricorso alla Corte d’appello di Bologna ha rovesciato la sentenza e ha condannato il Ministero della Salute a un risarcimento di circa 100 mila euro e un vitalizio da 850 euro mensili che pagheranno l’Asl di Modena e la Regione.