L’Assemblea legislativa ha approvato il Testo unico sulla legalità, provvedimento legislativo che conferisce organicità agli strumenti normativi adottati dalla Regione per contrastare le infiltrazioni mafiose e la criminalità organizzata e che stabilisce nuove modalità di prevenzione e di contrasto dell’illegalità e della corruzione. Hanno votato a favore del progetto di legge i gruppi Pd e Sel, astenuti i gruppi Ln, M5s, Fi, Fdi-An e AltraEr. Lo fa sapere una nota della Regione.
Prima di licenziare l’articolato, l’Aula ha approvato un ultimo emendamento bipartisan, sottoscritto da Pd, Sel, Ln, M5s e Fdi-An, prima firmataria Valentina Ravaioli, che inserisce una distanza minima di 500 metri dai cosiddetti luoghi sensibili (scuole, impianti sportivi, luoghi di culto, etc) per l’autorizzazione dell’installazione in esercizi commerciali di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito.
Respinti, invece, gli atti d’indirizzo. La Ln aveva presentato un ordine del giorno, sottoscritto da Fabio Rainieri, primo firmatario, e Matteo Rancan, per impegnare la Regione a “intervenire sul Governo e le Camere al fine di rivedere le norme sull’obbligo di soggiorno di esponenti mafiosi”, nonché due risoluzioni, primo firmatario Rancan, una per “impegnare la Regione a contrastare il fenomeno della falsa cooperazione” e l’altra per “facilitare l’accesso al credito per le piccole e medie imprese”. Il M5s aveva presentato un ordine del giorno a firma di Andrea Bertani per chiedere alla Regione di “impugnare il decreto legislativo che sopprime il Corpo forestale dello Stato e ne trasferisce le competenze prevalentemente all’Arma dei Carabinieri”. Infine, è stata respinta una risoluzione sottoscritta da Tommaso Foti (Fdi-An) che chiedeva alla Giunta regionale di “promuovere avanti la Corte Costituzionale il conflitto di attribuzione in relazioni alle parti del decreto legislativo sulla soppressione del Corpo forestale che invadono la competenza della Regione”.
In sede di dichiarazione di voto, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha sottolineato come “il Testo unico sia un altro dei punti del programma di mandato che viene realizzato, peraltro grazie a un lavoro partecipato e approfondito”. Oggi è una giornata importante – ha aggiunto il presidente – perché dall’Emilia-Romagna, regione dal tessuto economico ricco e per questo appetito dalle mafie, si leva “un messaggio forte di consapevolezza e assunzione di responsabilità nel contrasto alla criminalità organizzato e a sostegno della legalità”. Grazie al Testo unico – ha evidenziato Bonaccini – la Regione si dota di nuovi importanti strumenti di prevenzione e contrasto dell’infiltrazione mafiosa, peraltro puntando su una complessiva semplificazione burocratica. “Ora l’impegno della Regione- ha concluso il presidente- si indirizzerà alla divulgazione della nuova legge regionale e alla promozione dell’educazione alla legalità”.
Per Stefano Caliandro (Pd) la lotta alla criminalità organizzata “è un impegno supremo della Regione e il Testo unico ne rappresenta lo strumento principale”. Fra le tante novità contenute nel provvedimento legislativo – ha concluso il capogruppo – è importante richiamare “le misure di contrasto al gioco d’azzardo, settore fra i più a rischio di infiltrazione mafiosa, che rappresentano una risposta politico-programmatica importante anche per le rilevanti ricadute sociali positive che determinerà”.
Per Giulia Gibertoni, che ha annunciato il voto di astensione dei 5stelle, da parte della maggioranza “è mancato il coraggio di inserire nel Testo unico misure legislative, come quelle da noi proposte (commissione regionale per la legalità, obbligo di costituzione di parte civile, norme anticorruzione per i consiglieri regionali, codice etico dell’Assemblea), capaci di affrontare con maggiore incisività la zona grigia tra legale e illegale nella quale si infiltrano le mafie, oggi sempre più difficile da individuare”.
Tommaso Foti (Fdi-An) ha definito il Testo unico “una buona legge e un provvedimento di buona politica”. L’unica criticità – ha sottolineato il capogruppo – è rappresentata dalle norme di contrasto dell’infiltrazione mafiosa nel settore dei servizi, assai preoccupante, che avrebbero dovuto essere più stringenti. “La mia astensione- ha concluso il consigliere- è motivata dal dissenso politico in merito alla volontà della maggioranza di inserire a ogni costo nel Testo unico richiami alle norme in materia di accoglienza dei migranti”.
Per Matteo Rancan (Ln) “il Testo unico, che nasce da un percorso partecipato e grazie al lavoro di condivisione anche con la società civile, va nella giusta direzione del contrasto alle mafie, di cui si cerca di prevenire l’infiltrazione in modo sempre più puntuale ed efficace”. Ora – ha aggiunto il consigliere – il nostro compito sarà di promuovere la nuova legge regionale in particolare fra i giovani, al fine di elevare la legalità in Emilia-Romagna. Il nostro voto di astensione – ha concluso il leghista – è dovuto sostanzialmente alla scelta politica della maggioranza di non affrontare il tema dei rifugiati e richiedenti asilo mediante le nostre proposte normative, analogamente al tema dei soggiorni obbligati per i mafiosi.
Igor Taruffi (Sel), nell’annunciare il voto favorevole di Sel, ha definito “importante l’approvazione del Testo unico per la società regionale e bella pagina di politica il lavoro collegiale che ha permesso di licenziare un provvedimento largamente condiviso da tutte le forze politiche”. Il Testo unico – ha evidenziato il capogruppo – contiene misure importanti, fra le quali la riduzione del numero di stazioni appaltanti e la promozione della responsabilità sociale delle imprese, non solo per l’accesso ad appalti pubblici, assumono un rilievo decisivo nel contrasto della criminalità economica.
Oltre a Valentina Ravaioli hanno sottoscritto l’emendamento bipartisan i consiglieri Andrea Bertani (M5s), Igor Taruffi (Sel), Tommaso Foti (Fdi-An), Matteo Rancan (Ln), Antonio Mumolo, Lia Montalti, Mirco Bagnari, Stefano Caliandro, Manuela Rontini, Giorgio Pruccoli, Silvia Prodi e Gian Luca Sabattini (Pd).
Oltre a Matteo Rancan hanno sottoscritto le due risoluzioni della Ln i consiglieri Fabio Rainieri, Gabriele Delmonte, Stefano Bargi, Daniele Marchetti, Alan Fabbri, Marco Pettazzoni, Andrea Liverani e Massimiliano Pompignoli.